Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Bombe e terrore Cagliari dice no

Fonte: Sardegna Quotidiano
21 maggio 2012

IN COMUNE

 

Fazzoletti bianchi legati al polso o stretti tra le mani come simbolo di purezza e innocenza. Un tam tam su Internet, cominciato nella tarda mattinata di ieri, ha portato oltre cinquecento cittadini a ritrovarsi a Palazzo Bacaredda. Un no, forte e chiaro, alla criminalità mafiosa che con una bomba alla scuola intitolata agli eroi di Capaci, Morvillo e Falcone, si è portava via a Brindisi, una studentessa di sedici anni appena. In Comune, insieme con il sindaco, Massimo Zedda, politici e amministratori, tanti ragazzi ma anche molte famiglie che hanno voluto testimoniare con la loro presenza la lotta di chi non si arrende al terrore e alle cosche. «Qualsiasi cosa farete non ci fermerete!», è lo slogan dell’evento che con il passare delle ore ha messo in moto associazioni, sindacati, partiti, movimenti e semplici cittadini Un microfono nello spiazzo interno al Municipio ha dato voce ai tanti che sono usciti di casa per portare in strada il dolore e lo sgomento. Federico, studente diciassettenne: «Sono qui per dire no alla barbarie mafiosa che oggi ha toccato il mondo della scuola - afferma - e non vorrei ma si tornasse agli anni di piombo, per questo dico: restiamo uniti». Grazia Mura è una professoressa di italiano: «Ho portato qui mia nipotina di dieci anni, perché oggi mi ha detto che tutte le persone sono uguali e cattive», dice, mentre tiene stretto in mano il fazzoletto bianco, «non potevo non farle capire che esistono tante persone oneste che sono pronte a lottare contro i criminali e per il cambiamento». Il silenzio rende superfluo l’impianto di amplificazione: «Non basta più dire che le idee di Falcone e Borsellino devono camminare sulle nostre gambe, ora tocca a noi promuovere quelle stesse idee ai giovani di oggi», spiega Gianni Aresu, studente ventisettenne, avvolto nella bandiera italiana, «oggi hanno fatto un attentato agli studenti e alla scuola, ultimo baluardo di democrazia e libertà», conclude tra gli applausi. Così anche Cagliari si ritrova unita nel Palazzo civico contro la mafia, per la legalità e la democrazia. Il sindaco Massimo Zedda, così aveva annunciato, attraverso un messaggio sulla sua bacheca di Facebook, l’ade - sione all’evento che ha riempito le piazze di mezza Italia che tramite la sua pagina facebook ha scritto: «Mai nessuno in Italia aveva osato attaccare una scuola e i suoi studenti con queste modalità. Le associazioni studentesche hanno organizzato un sitin di reazione civile e io ci sarò».

Paolo Rapeanu