Strade che non si incontrano
Massimo Crivelli
Ognuno per conto suo, seguendo rette parallele che non si incontrano mai. Le strade intraprese dai due Massimo della città, il sindaco Zedda e il presidente del Cagliari, Cellino, divergono completamente, a testimonianza del tiepido feeling reciproco e di trattative, magari ipotizzate, eppure mai seriamente avviate. Così la società rossoblù ha già iniziato i lavori di rifacimento dello stadio Is Arenas a Quartu, il Comune di Cagliari vagheggia la ristrutturazione del Sant'Elia come spazio per manifestazioni sportive e di spettacolo con il coinvolgimento di grandi investitori.
Come andrà a finire l'intera vicenda è difficile prevederlo (visto anche l'assai mutevole umore dei due protagonisti), certo è che il tormentone dello stadio cagliaritano si arricchisce di una nuova puntata. Dunque, di primo acchito sembrerebbe sfumare la possibilità che il Cagliari torni a giocare nell'impianto, costruito 43 anni fa a degno coronamento di un memorabile scudetto e poi lasciato marcire con la connivenza di tutti, amministrazioni comunali e regionali in primis. Potrebbe tuttavia non esserne decretata la morte, bensì la resurrezione attraverso capitali privati non meglio identificati. Si sopperirebbe, così, a un'altra incredibile defaillance della nostra città ormai priva, dopo la chiusura dell'Anfiteatro, di uno spazio adeguato per i grandi concerti all'aperto.
Ma sarà davvero così? Dubitarne è non solo lecito, ma addirittura doveroso dopo aver assistito in questi anni a uno stucchevole balletto di proposte inverosimili e giochi a scaricabarile. Il sindaco rilancia l'ipotesi Sant'Elia, dove la squadra rossoblù potrebbe prima o poi riapprodare. Unica certezza: non nel prossimo campionato, il tempo è già scaduto.