Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Brotzu, esplode la rabbia

Fonte: L'Unione Sarda
17 maggio 2012

Mobilitazione del “Presidio di viale Trento”. Intervengono i carabinieri
 

Striscioni e proteste contro i posteggi a pagamento
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Non si placa la protesta contro i parcheggi a pagamento del Brotzu, voluti dal direttore Antonio Garau e attivi dal 15 marzo. Ieri una delegazione del Presidio di piazzale Trento, che da mesi è in lotta contro Equitalia, ha issato due striscioni lunghi 25 metri davanti all'ingresso dell'ospedale, in via Peretti. Una mossa che la dirigenza del Brotzu e della società concessionaria dei parcheggi non ha preso bene, e per questo ha chiamato i carabinieri.
LA PROTESTA «Ci hanno chiamato i pazienti, i loro parenti e i commercianti che lavorano nel Brotzu perché questo è un altro balzello nascosto, un'altra tassa che va a colpire le categorie più deboli come i familiari di chi è ricoverato e gli assistiti che si recano per analisi e visite», spiegano due degli animatori del Presidio, Alberto Marinori e Ambrogio Trudu. E loro non se lo son fatti dire due volte: assieme ad altri quattro compagni di lotta, sono arrivati intorno alle 9,30 con il banchetto per la raccolta firme a sostegno del disegno di legge del senatore dell'Idv Stefano Pedica per riformare Equitalia, e i due “lenzuoli” da 25 metri ciascuno. «Abbattiamo i recinti della speculazione selvaggia», recita il primo, scritto in blu, legato alla recinzione metallica dell'area di pertinenza del comune di Cagliari (il terreno dove insiste il presidio sanitario ricade, infatti, anche in quello di Selargius); «Basta con la speculazione dei parcheggi a pagamento», è il testo dell'altro, rosso, posto di fronte all'ingresso dell'ospedale, di modo che tutti all'uscita lo vedano.
LE RAGIONI Nel mirino del Presidio c'è la AJ Mobilità, la società di Spoleto che gestisce il parcheggio. «Per realizzare il maggior numero di stalli, e dunque guadagnare di più, hanno realizzato un passaggio pedonale inadatto ai disabili: basta che un paio d'auto siano parcheggiate male e una sedia a rotelle non passa. Inoltre, le strisce zebrate terminano in uno spartitraffico», afferma Marinori mentre con la mano indica tutti i pedoni passano tra le auto che fanno manovra per posteggiare. Non è tutto: «Le sbarre sono illegali, non c'è segnaletica e per questo le auto dei visitatori imboccano la corsia riservata ai mezzi pubblici e alle ambulanze».
I CONTROLLI Mentre parla - intorno alle 11,30 - arriva un carabiniere che inizia a discutere con i manifestanti. «Lo hanno chiamato il Brotzu e la AJ Mobilità per identificarci», spiega Ambrogio Trudu, che specifica: «Siamo tranquilli: tutte le nostre azioni sono autorizzate, abbiamo inviato la comunicazione alla Digos spiegando che saremmo stati qui per raccogliere le firme con il banchetto». Un'azione che ha riscosso la simpatia delle tante persone che ogni giorno affollano il più grande ospedale isolano.
Mario Gottardi