Il caso
 

«Un'interpellanza per la credibilità e la trasparenza». Salvatore Cuboni (Pdl), motiva in questo modo il documento, firmato anche da Maurizio Megna (Pd), in cui si chiede di fare chiarezza sulla scelta dei 720 scrutatori che hanno prestato servizio durante i referendum del 6 maggio e modificarne i criteri. «Non è un attacco politico, anche perché la firma del documento è di due consiglieri di schieramento opposto. Viviamo in un periodo di forte crisi», spiega Cuboni, «sarebbe meglio se gli scrutatori venissero sorteggiati tra i disoccupati e gli studenti, rispettando la parità di genere». Altri criteri di scelta prevedono che «gli scrutatori scelti, non abbiamo svolto la mansione nelle ultime quattro tornate elettorali», continua Cuboni, «per riuscire a dare un'opportunità a chi aspetta da tempo una minima occasione di guadagno». La richiesta è stata inoltrata alla presidenza del consiglio di Pirri con la speranza di «contrastare il clientelismo», conclude Cuboni, «e favorire la trasparenza e la credibilità della politica». (mat.s.)