Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I soldi di Celentano tardano ad arrivare

Fonte: La Nuova Sardegna
14 maggio 2012



Il molleggiato accusa i sindaci: troppo lenti. Cagliari replica: aspettiamo solo i suoi fondi




CAGLIARI Celetano torna a parlare dei soldi ricevuti dalla Rai per Sanremo che vorrebbe dare in beneficenza e critica i ritardi, a suo dire, dei comuni, tra cui Cagliari, beneficiari dei fondi. «È curioso come la burocrazia, in questo caso dei Comuni, riesca a soffocare persino gli aiuti alle famiglie bisognose». Così il molleggiato sul suo blog www.clancelentano.it. «Parlando col notaio Marco Aveta, da noi incaricato per gestire (attraverso i sindaci da me scelti come i magnifici 7), la consegna delle somme da devolvere alle famiglie in stato di estrema difficoltà, ho appreso con un certo disgusto che, per motivi burocratici comunali, i magnifici 7 non hanno ancora indicato al notaio i nominativi delle famiglie beneficiarie. Nessuno ha risposto tranne la segreteria del sindaco Pisapia di Milano, che tuttavia non nascondeva i molti problemi burocratici. Ciò che sconcerta è la lentezza con cui vengono gestite certe operazioni, come per esempio gli aiuti a chi è in difficoltà. Operazioni che dovrebbero – secondo l’artista – essere prevalenti su tutto. Quindi? Cosa aspettate a mandare i nominativi? Qualcuna di quelle famiglie probabilmente stasera non mangerà, perchè – conclude Celentano – non avrà neanche i soldi per il pane». Nella lettera inviata dal notaio a tutti i sindaci si ponevano vincoli severi all’utilizzo dei fondi. Nel caso di Cagliari gli 80mila euro dovrebbero andare a quattro famiglie indigenti. Ma il Comune aveva a suo tempo concordato con il Clan l’uso di quei fondi per il progetto di inclusione sociale “i passi che facciamo”, dal titolo di una sua canzone, che prevede l’impegno di nuclei familiari, o singole persone in condizioni di svantaggio e di esclusione sociale in attività di pubblico intertesse in cambio di un piccolo ma dignitoso sostegno economico. Insomma non soldi per quattro famiglie ma tanti piccoli stipendi in cambio di lavori altrettanto dignitosi.