Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

In vendita un pezzo di città storica.

Fonte: La Nuova Sardegna
14 maggio 2012

Il Conservatorio della Divina Provvidenza potrà essere acquistato a partire da quattro milioni e ottocentomila euro

URBANISTICA»CASTELLO CHE CAMBIA

SUOR RITA COLUMBANO È stato il più antico orfanotrofio della Sardegna. Dopo il nostro arrivo si è aperto a tante iniziative culturali: scuole e formazione


GIANFRANCO CARBONI Per molti anni lo stabile non è stato utilizzato. A suo tempo avevo proposto che venisse usato come residenza universitaria
 

 

di Mario Girau wCAGLIARI Proprio ieri che il calendario festeggiava San Pancrazio, l'omonima torre che dal Castello domina gran parte della città ha appreso dai giornali che il suo vicino - il “Conservatorio della Divina Provvidenza” - sta per cambiare destinazione e proprietà. La “Fondazione Istituti Riuniti di ricovero Minorile onlus”, che ne è la titolare, il 30 maggio farà un'asta pubblica per la vendita dell'immobile. Si tratta del secondo avviso con un ribasso del 20 per cento, segno di come la crisi colpisca tutti, compreso l’appeal di una delle costruzioni storiche più rilevanti di Castello, del centro storico e dell’intera città. Fine di un binomio, durato 179 anni, tra due monumenti che fanno parte non solo del paesaggio, ma anche della storia cagliaritana. Quando suor Maria Crabu delle Figlie della Carità - ultima superiora di una avventura educativa voluta nel 1749 dal gesuita padre Giovanni Battista Vassallo in una casa vicina alla chiesa di San Giuseppe - nel 1999 chiude definitivamente dietro di sé il portone dell'istituto di piazza Indipendenza, non può immaginare che in futuro probabilmente questo grande complesso appoggiato alla torre di San Pancrazio perderà i suoi connotati costitutivi. Il secondo avviso con ribasso della vendita immobiliare è chiaro pur nel linguaggio burocratico di bandi e aste pubbliche : «La destinazione d'uso ammessa dovrà essere quella a uso servizi di carattere assistenziale o quella ricettiva con esclusione di quella residenziale privata o di quella commerciale». Sì, dunque, a un centro educativo o a una cittadella della solidarietà. Sì anche a un grande albergo. No ad appartamenti privati, uffici e negozi. Chi vorrà aggiudicarsi questo fabbricato dal prospetto neorinascimentale - articolato su piano terra, primo e secondo piano, attico e sottotetto - dovrà mettere sul tavolo della “Fondazione Istituti Riuniti” quasi cinque milioni di euro: esattamente 4.893.704,00, con offerte in aumento. Su tutta l'operazione ricostruttiva vigilerà la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali: l'edificio è infatti stato dichiarato d'interesse culturale. Da più di dieci anni si discute su una nuova destinazione d'uso dell'imponente fabbricato che nel suo pedigree vanta l’apellattivo di “palazzo dei nobili”, college seicentesco dei rampolli di sangue blù. Ma i costi elevati - molte migliaia di euro - di una semplice ristrutturazione e dell'ordinaria manutenzione dell'edificio non mettono le ali ai progetti. Monsignor Ottorino Pietro Alberti pensava, a suo tempo, di farne la sede centrale della Caritas diocesana: mensa, ambulatori, ristorazione, uffici. Gli abitanti di Castello non ne erano entusiasti. Temevano che il via vai di clochard e sbandati degradasse il quartiere. Rita Carboni Boy, avversaria di Mariano Delogu nella corsa a palazzo Bacaredda per la carica di sindaco, pensava di restituire l'edificio alla sua origine e farne un centro studentesco. Suor Rita Columbano rappresenta la memoria storica del “Conservatorio della Divina Provvidenza”, perché vi ha lavorato 11 anni e all'istituto di piazza Indipendenza ha dedicato la sua tesi di laurea. «E' stato il più antico orfanotrofio della Sardegna. Dopo il nostro arrivo, nel 1877, il Conservatorio - dice suor Rita - si apre a tante iniziative culturali: scuole elementari, formazione di maestre abilitate a insegnare nei paesi, alunne interne orfane, ma anche studentesse esterne a pagamento. Nell'ultima fase del secolo scorso si è trasformato in pensionato per universitarie». Ora una fetta di storia del centro storico sarà costretta a cambiare. Sull’argomento era intervenuto, come ultimo presidente della circoscrizione del centro storico, Gianfranco Carboni che aveva chiesto l’impegno del Comune e dell’ateneo per farne uno stabile adibito alla residenza universitaria. Il tutto all’interno di una riqualificazione in tal senso degli immobili pubblici di Castello.