Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Zona franca, ultima occasione dell’isola

Fonte: La Nuova Sardegna
14 maggio 2012



Lippi: «Dobbiamo accelerare l’istituzione dell’area di libero scambio». Erriu (Anci): «Ma servono infrastrutture»

la storia

Tangeri supera il porto di Cagliari




Nel Mediterraneo la concorrenza è sempre più forte. Quest’anno sarebbe dovuta entrare in vigore la Zona di libero scambio di tutta l’area mediterranea, un punto di forza per i traffici commerciali, ma l’appuntamento è slittato. A Cagliari il progetto di zona franca è del 2000 quando fu deliberata la costituzione di una Società paritetica, Cagliari Free Zone, nata come azienda consortile. Una Spa che ha visto coinvolti inizialmente l’Autorità portuale e l’allora Casic, con la previsione, nello statuto, della partecipazione di “enti pubblici, economici e territoriali”. Mentre a Cagliari si discuteva prendeva forma la zona franca di Tangeri, un competitor molto importante, operativa da alcuni anni all’interno di un perimetro portuale che s’è iniziato a costruire nel 1999. Prima a Tangeri c’erano solo sassi e una spiaggia; ora Tangeri si appresta a diventare il primo porto di trasporto merci del Mediterraneo con investimenti annunciati e in corso di realizzazione, nel 2014 sarà uno dei primi dieci porti del mondo.
di Alfredo Franchini wCAGLIARI Nel nuovo modello di sviluppo di cui si deve dotare la Sardegna c'è ancora posto per la zona franca? Gli operatori economici rispondono di sì a patto che sia una zona franca differente da quella ipotizzata in epoche in cui c'era la necessità di spezzare le lunghe rotte navali e quindi evitare i prelievi doganali. «Quel modello è superato ma a noi occorre accelerare sulla zona franca doganale per dare sostegno alla ripresa e al lavoro delle aziende», sostiene Francesco Lippi, presidente della Confapi regionale. La zona franca è tornata nelle agende della politica, da Cagliari dove l'Autorità portuale, Piergiorgio Massidda, ha annunciato l'intenzione di voler procedere alla definitiva apertura della zona portuale per arrivare al Nuorese dove il Consiglio provinciale ha predisposto una mozione per l’istituzione di una zona libera. In realtà sinora è stato istituito in Sardegna un solo punto franco, a Cagliari, con un provvedimento preso undici anni fa in applicazione dello Statuto. «Considerato il depotenziamento della zona franca doganale come strumento di politica economica», afferma Gianfranco Sabattini, docente di Politica economica, autore di diversi studi sulla zona franca a partire dagli anni Settanta, «può risultare utile la costituzione di un'area extradoganale se caratterizzabile in termini di un pacchetto allargato di esenzione dai diritti di confine (dazi doganali, sovraimposte di confine, prelievi agricoli, o qualsiasi tassa o misura di effetto equivalente). E andrebbero bene anche le esenzioni da imposte dirette e indirette». Cristiano Erriu, segretario dell'Anci e direttore del Centro servizi per le imprese della Camera di commercio di Cagliari, spiega che «non esiste in assoluto una zona franca che vada bene per tutti i territori allo stesso modo. La zona libera dev'essere integrata in un territorio dotato di servizi e infrastrutture adeguate, capace di attrarre investimenti e in grado di presidiare la filiera dell'innovazione». E' il caso della zona franca di Barcellona dove è stato ideato un insieme di infrastrutture materiali e immateriali. E qui si entra nel campo dei modelli da seguire ma che difficilmente possono essere trapiantati in realtà così differenti come la nostra. Per anni abbiamo avuto il mito dell'Irlanda, poi del Galles e, infine, della Catalogna. Modelli difficili da copiare: il successo dell'Eire sino all'inizio del 2000 era dovuto alla buona performance delle esportazioni generata dalla svalutazione della sterlina; e poi all'agenzia di promozione che aveva portato a un a funzionamento perfetto del sistema per attrarre investimenti stranieri. Anche per il Galles fu istituita un'agenzia unica ed erano state ridotte le tasse per gli investitori stranieri. Infine la Catalogna, una regione vincente, divisione amministrativa autonoma della Spagna. Modello Barcellona? Gli imprenditori sardi sono pronti ad accettare la scommessa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA