Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La preghiera della Marina

Fonte: L'Unione Sarda
14 maggio 2012

VIA DEL COLLEGIO. Aumentano i musulmani, chiedono una vera moschea
 

Fedeli costretti a inginocchiarsi tra lamiere e ruote
Vedi la foto
Inginocchiati, con la testa in basso, quasi incastrata tra il groviglio di lamiere e pneumatici che è via del Collegio all'ora di pranzo. I musulmani non hanno ancora una moschea, così devono “occupare” per mezz'ora, ogni venerdì per il rito settimanale, la strada della Marina dove ha sede il locale che funge da luogo di culto. I fedeli sono aumentati, ora invadono ogni angolo libero della strada, dalle scalette che portano in via Manno fino al teatro di Sant'Eulalia, lasciando solo un corridoio per il passaggio pedonale.
INCONTENIBILI I tappeti davanti alla moschea iniziano a essere srotolati e occupati dalle 13,30, ora di inizio delle preghiere. Dieci minuti dopo sono già pieni. E piena è anche la moschea, dove non c'è un angolo libero dove inginocchiarsi. Chi arriva dopo, è costretto a chiedere a chi è arrivato prima di stringersi per fargli spazio o a disporsi sul tipico tappeto “preghiera”, portato per l'occorrenza, su un altro metro quadrato di strada libera.
L'afflusso è interminabile. Ogni minuto arrivano nuove persone. Così alle 13,50 alcuni decidono di sistemare due teloni di plastica sulla pavimentazione di pietra, verso il teatro di Sant'Eulalia. Non basteranno. I ritardatari saranno obbligati a incastrarsi tra le auto parcheggiate. Quando lo spazio verso la chiesa si esaurisce, gli ultimi arrivati si dispongono nella parte alta, verso la scalinata che sbocca in via Manno, anche per non stare troppo distante dagli altoparlanti attraverso cui l'imam conduce la preghiera. Alle 14 saranno circa duecentocinquanta.
LA PREDICA Eccezionalmente, la funzione è celebrata da Sulaiman Hijazi, che è anche il portavoce della comunità. Nella predica, fatta in italiano, evocando un episodio del Corano in cui si parla di offerte per l'islam, Hijazi tocca anche i problemi legati alla situazione cagliaritana. «Abbiamo una moschea molto piccola - esordisce - stiamo chiedendo una soluzione ma finora nessuno l'ha trovata. Ci dobbiamo aiutare da soli». E così chiede ai fedeli di donare un euro per «pagare l'affitto, le pulizie e le attrezzature per la moschea». Di sicuro, dovrà essere investito qualcosa nell'amplificazione, che ieri saltava spesso.
L'APERTURA Ad assistere alla preghiera non c'è il sindaco Massimo Zedda, invitato dalla comunità a rendersi conto di persona qual è la situazione di via del Collegio il venerdì. Invece non è mancato all'appuntamento Salvatore Deidda, vice coordinatore cittadino del Pdl ed esponente dell'associazione politica di destra La Caravella, recentemente salito agli onori della cronaca per le polemiche legate alla manifestazione del 25 aprile. A sorpresa, Deidda oggi incontrerà la comunità musulmana. «È la prima volta, vogliamo ascoltare quali sono le loro richieste e aprire un dibattito». L'esponente pidiellino ricorda che da parte sua e della Caravella «c'è la massima disponibilità a trovare una soluzione», perché «vedere dei fedeli che pregano in quelle condizioni e via del Collegio bloccata non è proprio possibile». Per questo Deidda si farà portavoce all'interno del Pdl delle istanze dei musulmani.
Dall'altra parte continua l'impegno, finora infruttuoso, della maggioranza. Il consigliere comunale del Pd, Matteo Lecis Cocco Ortu ipotizza di concedere una piazza del centro storico. La prossima settimana cercherà di parlare con Zedda - che nei giorni scorsi è stato impegnato nella discussione del bilancio comunale - per trovare una soluzione, almeno per l'estate.
Mario Gottardi