Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sistemi di trasporto alternativi Verso un cambio di mentalità

Fonte: L'Unione Sarda
14 maggio 2012

Giulio Zasso
Lo strano sviluppo del capoluogo incapace di trattenere i propri figli per colpa di un mercato immobiliare schizofrenico ha spostato decine di migliaia di cagliaritani nei centri dell'hinterland. E si sono fatti massicci i flussi di traffico in entrata in città, fino all'iperbole delle strade congestionate da valanghe di auto e dei tempi di percorrenza insostenibili.
È l'ora di una scelta moderna che metta la città più importante della Sardegna al passo con l'Europa. I mezzi pubblici (autobus, tram, metropolitane), quelli privati più ecologici (le biciclette) e le aree protette (le zone a traffico limitato) devono trovare una convivenza armonica che spinga anche gli automobilisti più incalliti a lasciare le chiavi della macchina a casa. Non sarà facile: serviranno risorse, servirà anche un cambio culturale. La metro leggera è un modello da replicare, anche se la linea è ancora troppo corta per regalare risultati convincenti. Il progetto del Comune di creare un collegamento diretto (autobus navetta) tra la stazione piazza Repubblica e piazza Matteotti potrà offrire un tassello in più, ma è importante guardare oltre, verso una rete di mezzi pubblici che avvicini Cagliari a Quartu, che arrivi agli ospedali, che si spinga sino al Poetto. Meglio sulle rotaie, abbandonate troppo frettolosamente all'inizio degli anni Settanta. Le città più moderne non hanno mai rinunciato ai tram, che magari possono diventare occasione di sviluppo turistico. Accade a Lisbona, dove piccoli vagoni gialli si arrampicano tra le stradine del centro storico gonfi di gente che non penserebbe mai di arrivare in auto nel cuore della capitale portoghese. Perché non studiare una soluzione simile per dare nuova vita a Castello?