Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il piano Un costoso Castello delle favole

Fonte: Sardegna Quotidiano
11 maggio 2012

 

GHETTO DEGLI EBREI

Due società presentano i progetti pagati 145mila euro dal ministero per il quartiere storico, ma sembra solo un libro dei sogni: necessari 60 milioni di investimenti

nSul futuro di Castello, per ora, ci sono solo idee e progetti. Ma i soldi spesi sono veri: 145mila euro. È quanto hanno percepito una società di ingegneria ligure, la D’appolonia spa, e una romana di valutazione economiche, la Izi spa. Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha stanziato la cifra che il Comune, tramite un bando avvenuto nella scorsa consiliatura, ha dato alle due società vincitrici. Ieri, nella sala conferenze del Ghetto degli Ebrei, hanno presentato la sintesi finale del loro lavoro, integrato dai suggerimenti arrivati dai cittadini durante il mese di attività dello sportello Casteddu 2.0. Una rigenerazione urbana del quartiere con interventi realizzabili se il pubblico dialoga con il privato. Tradotto: per trovare tra i 51 e 60 milioni di euro previsti dal progetto, serve la partecipazione di qualche imprenditore. Sfogliando le carte, c’è di tutto: da piccoli pannelli fotovoltaici inseriti nelle tegole dei tetti a sette generatori per produrre energia minieolica da piazzare in viale Buoncammino, indispensabili per ricaricare auto e biciclette elettriche. Per i tanti appartamenti sfitti o da ristrutturare, una mano di aiuto si potrebbe avere dalla Regione, che ha attivato con la Banca Europea per gli investimenti Jessica, questo il nome dato al fondo di partecipazione. Chi lo richiede ha un prestito agevolato, ma non può vendere la casa prima di cinque anni né aumentare l’affitto. Il libro dei sogni per Castello è completato da un pozzo per far arrivare l’ascensore del mercato Santa Chiara fino al bastione Santa Croce. Stesso discorso per collegare quello a lato dei parcheggi Apcoa con Villanova. «Il nostro è uno studio di fattibilità, non è un qualcosa di definitivo. Certo, può essere uno spunto valido per progetti veri e realizzabili», afferma l’in - gegnere Franco Mazzetto, «abbiamo verificato la situazione di molti centri storici italiani, che presentano varie peculiarità». Stefano Lalli, responsa bile della D’appolonia spa, elenca tutti i vantaggi della proposta: «Ripopolare il quartiere di Castello è il primo obbiettivo, realizzabile solo con un recupero urbano e del tessuto immobiliare », spiega Lalli, «per esempio, le attività produttive potrebbero sorgere grazie a strutture amovibili. Il parternariato tra pubblico e privato è un tema che va di moda, è impensabile farne a meno». Belle proposte sulle quali riflettere continuando a coinvolgere i residenti di Castello, ma per ora nulla di più: questa la sintesi delle parole dell’as - sessore comunale all’Urbanistica, Paolo Frau: «È un grande ventaglio di scenari, ma non tutti sono attuabili. Dovremo discuterne con gli abitanti di Castello, ai quali garantisco la massima disponibilità al dialogo», dice Frau, «a prescindere da questo, dovremo capire dove trovare i fondi necessari ». Il presidente della commissione Urbanistica, Andrea Scano (Pd), viaggia sulla stessa linea di pensiero dell’assessore: «Vedo positivamente questo studio, hanno studiato misure di contorno a un semplice riempimento di vuoti. Qualche finanziamento spero si possa trovare». Paolo Rapeanu