Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Discutiamo di tag sui muri mentre affoghiamo fra auto e quartieri ghetto»

Fonte: L'Unione Sarda
11 maggio 2012

Si allarga il dibattito fra i lettori


Le mie considerazioni partono da una confessione: prima anch'io ero insofferente. Poi, ho iniziato a chiedermi se la mia potesse essere una cattiva sopportazione a prescindere di una modalità d'espressione. A furia di ragionare, discutere, leggere, sono arrivato alla conclusione che fosse possibile riuscire a far la tara di eccessi o banalità assortite, pur di esercitare gli occhi a scovare brandelli di estetica e magari qualche emozione artistica. “Muri puliti uguale popoli muti”, è scritto in piazza Santo Sepolcro. Un'iperbole che fa riflettere su cosa è meglio augurarsi fra una città che discute sui muri o che affoga fra auto, lobby, quartieri ghetto ed inazione politica.
Difficile rassegnarsi ad accettare tutto, ma tra i due estremi preferisco l'eccesso di libertà espressiva. Esistono poche regole fra i writers, una di queste impone di rispettare l'arte degli altri, compresi i monumenti. Forse alla fine anche al vecchio filosofo verrebbe da sorridere (il cielo stellato sopra di me e la legge murale dentro di me) sulla speranza di porre regole.
Ho lasciato perdere la ragion pura e da un pezzo guardo sereno scritte e graffiti, colleziono foto di quelli che trovo più geniali. Non ho bisogno di resuscitare Basquiat o di scovare un Banksy de Casteddu. Se leggo «è il tempo che perdi quello che ti porta da qualche parte», faccio una foto e la condivido volentieri.
Sono arrivato alla conclusione di aver avuto più da imparare che da criticare.
La StreetArt presuppone la cessione alla città di un'opera duratura, che non sia ufficiale né richiesta. Bene. Bruno Meloni è un ingegnere-artista che da tempo fa questo. Invece di ringraziare, qualcuno mesi fa ha scritto su un suo splendido Minotauro in metallo “È così che il Comune spreca i nostri soldi?”. Bruno vede come me questa scritta ogni giorno, che nessuno ha provveduto a cancellare.
Nessuno potrà spiegare a questi imbrattatori di StreetArt che Bruno non riceve soldi dal Comune. Gli risponde caso mai un'altra scritta che illumina il Bastione: “La poesie n'a pas besoin de vous”.
Il muro del mio palazzo è taggato, proprio a fianco al portone. C'è scritto "sii felice". La trovo una bella esortazione che non ho bisogno di trovare artistica e non sono disposto a spendere un euro per pulirla via. Lascio che il commento estetico lo porga mia figlia di 8 anni: «Avrebbero fatto meglio a farlo rosso». Brava Laura.
Roberto Murgia
(Gruppo Hipstamatic Sardinia)