Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un errore di percorso che si può correggere

Fonte: L'Unione Sarda
11 maggio 2012

L'opinione

Giulio Zasso
La sanità alla ricerca disperata di risorse nel tempo delle vacche magrissime non può trasformarsi in un balzello odioso che va a colpire i più deboli. Perché l'esercito di sardi che ogni giorno entra tra le corsie del più grande ospedale dell'Isola è inevitabilmente debole. C'è chi va a dare conforto ai pazienti ricoverati (magari più volte al giorno), c'è chi fa le visite mediche quando la salute traballa, magari dopo aver macinato centinaia di chilometri, e c'è anche chi va sborsare fior di denaro per pagare i ticket. La nuova era dei parcheggi a tassametro attorno al Brotzu stona anche con la stagione della crisi. E men che meno quando al danno economico (gli euro per la sosta) si aggiunge la beffa del tempo perso per un sistema farraginoso e non proprio in grado di gestire il fiume di auto quotidiano. Senza contare che non c'è traccia di alternative: i posteggi gratuiti sono pochissimi e soprattutto lontani. Praticamente inaccessibili per i più anziani, la stragrande maggioranza degli utenti medi del Brotzu. E un errore di piazzamento può costare anche caro perché i vigili non vanno troppo per il sottile quando incrociano auto parcheggiate in zone vietate.
L'ultimatum lanciato da Zedda potrebbe aprire la strada a un nuovo cambio di scena, a meno che non prevalga la linea del braccio di ferro giudiziario tra via Roma e l'azienda ospedaliera. Sarebbe la strada peggiore: è molto più utile rivedere una posizione che appare discutibile, senza bisogno di cercare rifugio nei tempi - inevitabilmente lunghi - dei ricorsi al Tar.