Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’ad: «Nel 2013 Abbanoa in pareggio»

Fonte: La Nuova Sardegna
9 maggio 2012

 
 
 
Approvato bilancio in perdita, debiti per 249 milioni coi fornitori. Ganau: lo scatto in avanti non si vede 
 
 
 
 
di Umberto Aime

CAGLIARI Abbanoa che sogna di essere efficiente e giusta. Sette anni dopo essere stata fondata, che fanno più o meno 2500 giorni di navigazione fra bollette pazze, utenti imbufaliti e seggiole appaltate, ora vuole, prova, a cambiar pelle. Scaricato il consiglio d’amministrazione dai suoi stessi ultimi padroni, i partiti, poi centrifugata da un triumvirato di commissari, da marzo Abbanoa è nelle mani di un uomo solo. Comanda lui, Carlo Marconi: è l’amministratore unico. Contratto triennale, 160 milioni lordi d’ingaggio l’anno, l’ingegnere umbro è stato subito ribattezzato il traghettatore. Che ieri ha presentato all’assemblea dei soci, la Regione e 342 Comuni, un bilancio non ancora suo, è quello del 2011, e poi spiegato per la prima volta come la grande squadra di Abbanoa, a chiamarla così è stato lui, può uscire dallo stagno. È un’impresa, non sarà facile. Gli ultimi conti (il bilancio è stato approvato) dicono che da due anni a questa parte la perdita d’esercizio è inchiodata sui 12 milioni, l’esposizione con le banche è appena migliorata, da 144 a 120 milioni, mentre sono cresciuti i debiti coi fornitori, a ridosso di una cifra spaventosa: 249 milioni da pagare. Ma ieri in pubblico, l’ad ha ravvivato la sala con un annuncio: «Se la ricapitalizzazione andrà a buon fine, se riusciremo a stanare evasori e abusivi, a razionalizzare il recupero crediti e se arriveranno anche i soldi per investimenti e manutenzioni, nel 2013 andremo in pareggio». E dopo questa promessa poco c’è mancato che venisse giù il soffitto, perché un attimo prima il revisore dei conti era stato invece spietato nel dire «sono ancora evidenti le difficoltà finanziarie e operative», gettando tutti nel solito sconforto. Concetto subito rinforzato dal sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, con queste parole: «C’era stato promesso un intervento drastico, immediato, ma lo scatto in avanti ancora non si vede». Carlo Marconi ha ascoltato Ganau con attenzione, preso un’infinità di appunti quando sono arrivate le critiche da Nuoro, Meana Sardo, Cagliari e Quartu, poi alla fine si è lasciato andare a un liberatorio: «Datemi ancora qualche mese e vedrete realizzata la ristrutturazione promessa». Sì, ha promesso che Abbanoa diventerà quel modello di efficienza oggi vantato dall’Acquedotto Pugliese, esempio da imitare: era un carrozzone del Sud ma poche settimane fa Repubblica lo ha celebrato come un campione da mostrare orgogliosi ai partner europei. I segreti di quel successo sul Tavoliere sono ormai pubblici e a Carlo Marconi piace imitare bene le cose che funzionano. Perché farà le stesse mosse vincenti messe in atto da quelle parti: rapporti con la politica ridotti all’osso, riorganizzazione interna in distretti per accorciare la filiera di comando e infine – ed è quello che interessa di più alla gente – fare pagare il giusto a tutti. Anche se in cinque anni il costo dell’acqua è aumentato del 22,8 per cento (fonte Cittadinanzattiva) e nel dettaglio un metro cubo costava 0,31 centesimi due anni fa e 0,36 nel 2012, secondo le tabelle dell’Ato, l’Autorità d’ambito adesso commissariata ma che i Comuni invocano ritorni in fretta sotto il controllo degli enti locali. Solo così, secondo i sindaci, il servizio idrico regionale ritornerà a essere quello per cui è nato: stare dalla parte del cittadino. Se poi arriveranno gli altri soldi della ricapitalizzazione, la Regione deve versare ancora 90 milioni e per farlo aspetta il pronunciamento dell’Europa, Marconi potrebbe davvero farcela. Sotto la buona stella dell’assessore regionale ai Lavori pubblici, Angela Nonnis, che ha concluso l’intervento con una benedizione plateale: «Questo sì che è un messaggio di speranza».