Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il rientro Sant’Efisio è tornato a Stampace una folla record ha accolto il martire

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 maggio 2012

 

LA SAGRA Dopo i colori del Primo maggio ieri commozione e silenzio per la parte più religiosa del rito. Semideserte le tribune e Confraternita divisa sull’austerità che quest’anno le ha ridotte

La città ha riabbracciato il suo santo. Il rientro a Stampace di Sant’Efisio è stato accolto da una folla emozionata, che aumenta ogni anno. Dopo i colori del Primo maggio ieri è stato il momento del silenzio e della fede. Il ritorno del cocchio è stato preceduto da 52 gruppi folk e da 70 miliziani a cavallo. Canti e preghiere, un silenzio irreale rotto solo dagli applausi e dal sottofondo delle launeddas, c’è posto solo per la fede autentica, tanti fermano il carro non più addobbato a festa per chiedere la grazia al martire, patrono di Cagliari. I primi numeri dell’edizione 2012 raccontano di circa trecento i biglietti staccati per i posti delle poche tribune rimaste. «Per il primo maggio sono stati venduti molti ticket ai turisti - spiegano dal Box Office - si è lavorato molto con i tour operator mentre per il rientro hanno comprato i biglietti soprattutto i sardi». Ma nonostante gli acquisti, le tribune allestite in via Roma ieri sono rimaste semideserte. Alessandro Corrias e Giorgio Corona svelano il motivo: «Costano troppo, cinque euro sono troppi con la crisi. Se avessero fatto prezzi popolari, a uno o due euro, ci sarebbe stato il pienone: preferiamo stare in piedi, con quei soldi possiamo pranzare». Il largo Carlo Felice era già affollato alle otto, come via Roma e tutte le altre zone interessate dal percorso fino alla chiesetta di Stampace. «Preferisco questa parte della festa - dice Giovanna Sias - è più incentrata sull’aspetto religioso. E poi riesco sempre a abbracciare Efisio: è come se ritornasse in mezzo a noi, la gente semplice». Alle 21 il primo gruppo folk fa il suo ingresso in via Roma: è quello di Pula, sarà seguito da quello di Sarroch e poi a ruota Sant’Antioco, Portoscuso e Monserrato. Unico intoppo, un ubriaco sdraiato nel mezzo del Largo, aggirato con molta classe dalle donne in costume che continuano imperturbabili i canti di preghiera. Sarà poi portato via con discrezione. Dopo un’ora e mezzo fanno il loro ingresso i miliziani, salutati dalla folla, diventata sempre più numerosa, con tanti applausi. A Stampace fin dal primo pomeriggio tutto è pronto per accogliere il martire che è arrivato alle 23. Le luci, tantissimi fiori, le rose della “ramadura”, tutto deve essere perfetto per Sant’Efisio. Antonello Lai fa parte dell’Arciconfraternita e conferma che «quest’anno la processione è stata un successo: c’era tantissima gente che ha seguito il santo, ho visto più partecipazione che negli altri anni». Quanto poi al taglio delle tribune risponde diplomatico: «Venivano allestite per accontentare la gente che veniva da fuori. Forse le avrebbero potute piazzare lo stesso, magari scegliendo altri luoghi”». Salvatore Piras, sempre dell’Arciconfra - ternita, è invece di parere opposto: «È sicuramente meglio così. C’è più contatto con il popolo e con i veri fedeli che lo vogliono vedere da vicino”».

Francesca Ortalli