Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Bilancio partecipato: al Comune il cinque per mille

Fonte: La Nuova Sardegna
7 maggio 2012



La proposta del presidente del Consiglio Ninni Depau: «In questo modo i cittadini possono scegliere»




di Roberto Paracchini wCAGLIARI Bilancio partecipato per cagliaritani utilizzando il cinque per mille. La proposta parte da Ninni Depau, presidente del consiglio comunale di Cagliari. In una lettera al sindaco Massimo Zedda, Depau precisa «che i contribuenti italiani possono destinare una quota pari al 5 per mille dell’Irpef per finalità di interesse sociale scegliendo uno degli enti che possono accedere al beneficio (associazioni, onlus, fondazioni etc.) o direttamente il proprio Comune». Inoltre il fatto che quest’ultima possibilità sia stata poco utilizzata in passato, «ma nonostante ciò l’anno scorso» ha fatto incassare «circa 35mila euro» al Comune, spinge all’ottimismo. Da qui la richiesta al primo cittadino «perché credo che, in questo momento, sarebbe di straordinaria importanza proporre ai cagliaritani specifici progetti sociali da finanziare attraverso lo strumento del cinque per mille, cosa che non comporterebbe, ovviamente, alcun incremento tributario». La proposta si inserisce, spiega Depau, nel quadro di una situazione che vede continue tasse da parte dello Stato centrale, «che continuano a colpire così pesantemente le condizioni di vita dei ceti popolari e del ceto medio». Da qui l’idea di alcuni «progetti concreti che abbiano caratteristiche di immediata realizzabilità, per i quali possa determinarsi una sorta di bilancio specifico, trasparente, dove sia immediatamente riscontrabile da un lato l’importo versato come cinque per mille, dall’altro i costi dettagliati per la realizzazione del progetto». L’importanza di una tale iniziativa consiste non solo nelle risorse finanziarie che potrebbero derivarne, «ma dalla spinta a valorizzare il senso di appartenenza dei cittadini alla nostra comunità, che è alla base del senso civico e del rispetto delle regole del convivere civile. Collegare, infatti, una specifica entrata - in questo caso il cinque per mille - ad una specifica finalità, potrebbe aprire la strada a processi di rendicontazione dell’attività svolta e di bilancio partecipativo di grandissima rilevanza». Una scelta che non andrebbe a scapito delle altre associazioni che già raccolgono il cinque per mille «per le proprie meritorie iniziative sociali», in quanto molte persone non danno alcuna indicazione per questo versamento. (r.p.)