Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pdl: la pressione fiscale sale del 30%

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2012

Bocciata la delibera


La pressione fiscale del Comune aumenterà del 30 per cento nel 2012 e del 37 nel 2013. Nonostante dalla Regione arrivino più soldi (circa l'8 per cento) rispetto al passato. Sono le previsioni sugli effetti del Bilancio fatte dal gruppo Pdl in Consiglio, che critica duramente la prima Manovra della Giunta Zedda: «Il primo dato che balza agli occhi è l'aumento delle entrate correnti, cioè quelle essenzialmente impiegate per garantire il funzionamento del Comune. L'approccio all'intera manovra che lascia basiti: l'esecutivo ha calibrato il proprio bilancio regolando gli incassi dall'Imu in ben 7,7 milioni di euro sopra le stime ministeriali», spiega il Giuseppe Farris. E questo succede, rileva il capogruppo, anche se dalla Regione arrivano più soldi:«Che a nessuno venga in mente di sostenere che la Giunta Cappellacci è lontana dalla città di Cagliari. I contributi della Regione passano da 63 milioni del 2011 a 68. E crescono anche i contributi degli altri enti pubblici».
Ma la bocciatura riguarda anche la valorizzazione del patrimonio comunale, la Tarsu, le «politiche comunitarie e del lavoro». E così la città, «già devastata da una crisi profonda, verrà rasa al suolo. Il pensiero debole di Zedda, portato in bella mostra nei talk shows, si esibisce ancora riducendo ad alibi le questioni finanziarie e confondendo il rigore di bilancio con la crescita», conclude Farris in un comunicato diffuso ieri. Secondo Stefano Schirru «mancano i progetti di sviluppo e di crescita per la città. Il commercio è messo in ginocchio da una politica tributaria oppressiva», mentre per Edoardo Tocco «mancano i fondi vincolati alla protezione e alla creazione di occupazione».
Ancora più duro Maurizio Porcelli, che se la prende anche con il Governo Monti: «Il bilancio è il risultato della sua azione, fatta di tasse. Alla voci turismo e cultura non viene riconosciuto un ruolo portante per lo sviluppo della città. Purtroppo il governo nazionale non sa neanche dove è Cagliari. È evidente l'assenza: nessun rappresentante ha messo piede in città. È un chiarissimo richiamo alla disobbedienza civile. Zedda apra un tavolo con il governo per parlare di questi temi». Anselmo Piras mette l'accento sui tagli «alle politiche sociali, che vanno a danno degli ultimi». ( m.r. )