Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Crisi, un servizio civico per l’uso delle competenze

Fonte: La Nuova Sardegna
26 aprile 2012

COMUNE





Il presidente del consiglio municipale Ninni Depau propone di valorizzare le tante esperienze disponibili e inutilizzate: molti presterebbero gratis la loro opera

di Roberto Paracchini wCAGLIARI Il capoluogo dell’isola ha un indice di vecchiaia tra i più alti d’Italia. E molte persone, sfuggite da tempo alla maglie della recente riforma pensionistica, avrebbero voglia di impegnarsi mettendo a disposizione le proprie competenze. Ma non ci sono spazi e luoghi adeguati al di là delle associazioni di volontariato che in genere assolvono compiti di assistenza più o meno immediata. Nello stesso tempo la crisi generale e la manovra economica del governo centrale ha costretto l’amministrazione comunale a ridurre al massimo tutte le spese. Un quadro che, secondo Ninni Depau (Pd e presidente del consiglio comunale), necessita di interventi in grado di supplire alla mancanza di fondi. Da qui la proposta di un servizio (o centro) civico in grado di catalizzare tutti quei saperi che esistono e che altrimenti andrebbero persi. «Vi sono molte persone - spiega Depau - e ognuno di noi ne conosce molte, che hanno svolto professioni varie: di fisico, ingegnere, dirigente amministrativo, funzionario di banca, insegnante, giornalista ecc., che sarebbero ben contente di mettere le loro competenze a disposizione di progetti in grado di aiutare a migliorare la loro città». Inoltre e visto che la legge lo prevede il Comune potrebbe chiedere il cinque per mille per i progetti di questo tipo di servizio civico. E ancora: «Vi sono molti spazi in città che potrebbero essere utilizzati per interventi di integrazione, come le biblioteche e anche le scuole - continua Depau - previ accordi e progetti concertati. L’importante sarebbe permettere il coinvolgimento e l’utilizzo dei molti saperi disponibili: come servizio civico per la città». I temi possibili sono tantissimi: da progetti per il risparmio energetico a interventi di alfabetizzazione specifica, ai corsi di italiano per gli immigrati ecc. Per tante persone l’andare in pensione non significa affatto disimpegno e, su progetti precisi sarebbero disponibili a impegnarsi gratuitamente. «Inoltre si potrebbe anche costituire, sempre all’interno di questo servizio civico, una sorta di comitato scientifico - precisa Depau - formato da professionisti (ex docenti e altro) in grado di dare il proprio parere su argomenti particolarmente delicati e importanti per la città e i suoi abitanti». Le potenzialità esistono e soprattutto in una situazione di crisi si tratta di liberare la fantasia. «Non sarebbero certo attività in contraddizione con le associazioni visto che assolverebbero compiti differenti», spiega Depau. Ma, per il qui ed ora, è importante iniziare.