Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Monte Claro, il killer è il botulino

Fonte: L'Unione Sarda
7 ottobre 2008

La conferma dalle analisi dell'Istituto zooprofilattico. La Provincia: «Subito una bonifica»

Laghetto poco ossigenato, trappola mortale per le anatre

Sono state le tossine botuliniche a uccidere le 16 anatre trovate morte nel parco. Sotto accusa le condizioni igieniche del laghetto.
I sospetti dei veterinari della clinica San Giuseppe sono confermati: a uccidere le anatre del parco di Monte Claro sono state le tossine botuliniche. Cioè uno dei veleni naturali più potenti, prodotte dal batterio clostridium botulinum in condizioni di ossigenazione carente e usate anche come arma chimica (la Cia, nel 1961, ci contaminò alcuni sigari della marca preferita da Fidel Castro).
Lo ha accertato l'Isituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, che ha analizzato i campioni di visceri prelevati dalle anatre e dagli altri uccelli trovati morti nel parco tre settimane fa (sedici bestie in tutto) e, venerdì scorso, ha emesso il suo verdetto: i campioni «sono risultati positivi alla prova biologica ( mouse test ) per la ricerca di tossine botuliniche. «Significa - spiega Marco Puddu, il veterinario che ha inviato i campioni all'istituto sassarese - che i nostri sospetti di un'intossicazione dovuta a cause ambientali sono confermate».
Le cause ambientali sarebbero, per la precisione, le condizioni igieniche del laghetto dove stavano le anatre: tra avanzi putrefatti del cibo gettato alle anatre, rifiuti e sovrappopolazione animale, il piccolo specchio d'acqua si è trasformato in una trappola mortale. Com'è potuto succedere? «Il laghetto - taglia corto Puddu - non è stato gestito. Da un lato non si sono fatti dei prelievi costanti di campioni dell'acqua e delle feci degli animali, dall'altro si è consentito ai visitatori di farci di tutto: c'è chi ha liberato lì il pulcino acquistato alla fiera e rivelatosi, crescendo, ingombrante, o anche le tartarughine d'acqua, che sono carnivore e creano danni gravissimi al resto della fauna».
Troppi animali, in quel laghetto: quindi troppe feci e troppo poco ossigeno. L'assessore provinciali Piero Comandini, che fra le sue competenze ha anche quella sul parco, alza le mani: «Ancora non abbiamo ricevuto i documenti (la lettera dello Zooprofilattico è stata inoltrata ieri sia alla direzione del parco che al servizio veterinario della Asl che al corpo forestale, ndr) ma se, come abbiamo saputo in via informale, dovesse essere confermato che la causa è il laghetto, faremo subito una bonifica totale».
Bene le pulizie: chi frequenta Monte Claro racconta storie inquietanti sull'odore di quello specchio d'acqua tanto amato dalle zanzare. A sentire Marco Puddu, però, occorrerà anche ripristinare l'ecosistema. Portando via, per esempio, le tartarughine carnivore. Anche se resta da capire dove trasferirle.
MARCO NOCE

07/10/2008