Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Se Platone si mette in viaggio con Erodoto

Fonte: L'Unione Sarda
7 ottobre 2008

Teatro. Gaetano Marino ha firmato le 4 pièces sulla storia di Atene andate in scena al Civico di Castello 



Parole nel Tempo. La storia dell'antica Atene tratta dai testi di Erodoto e dal Simposio di Platone, in scena al teatro civico di Castello. Quattro pièces, dai temi differenti e articolate in altrettante serate, hanno incantato un folto e variegato pubblico di spettatori che, a quanto pare ha sete di sapere.
La parte principale era sua: la parola. Una scelta coraggiosa quella del regista e attore Gaetano Marino: sulla scena una sedia e un tavolino, nient'altro. «È la parola», spiega Marino, «la protagonista che crea l'immaginifico, affascina e coinvolge emotivamente lo spettatore, non c'è da aggiungere altro». D'altronde la scelta degli autori non è stata casuale. «Leggere Erodoto è un viaggio stupefacente. Non abbiamo messaggi da dare, perché è il testo che parla».
«La nostra», rivela Patrizia Mureddu, docente universitaria di Letteratura Greca che ha tradotto e curato l'adattamento dei testi, «è stata un'operazione culturale e ha rappresentato una sfida. Queste opere in genere non girano nei circuiti teatrali, sono difficili da sceneggiare perché testi filosofici. Abbiamo dato un taglio che fosse fruibile, mantenendo il senso del discorso». Senza escludere, inoltre, il fattore sorpresa che contribuisce ad attirare l'attenzione di chi ascolta: «Il pubblico non se l'aspetta», dice l'insegnante che poi aggiunge. «Considerata l'indigenza culturale dei nostri tempi, dove predomina l'indifferenza verso la cultura, abbiamo pensato di offrire un prodotto creativo in grado di stimolare l'immaginazione e arricchire il pensiero».
Scienza e arte lavorano a braccetto. «Il nostro è un sodalizio artistico - culturale che dura da otto anni. Ognuno ha dato il suo contributo: l'accademico s'incontra con la scena», conclude Marino.
Erodoto, nato agli inizi del V secolo a. C, fu uno storico- viaggiatore, che cercò di capire, analizzando le situazioni il motivo, per esempio, nel caso della guerra tra Greci e i Persiani, i due punti di vista, senza privilegiarne uno. Nella pièce C'era una volta un re , dove si è parlato del conflitto di civiltà al tempo delle guerre persiane, come spiega la docente, lo storico non esalta i Greci facendoli diventare degli eroi, ma fa prevalere l'umanità, cioè pregi e difetti di tutti. Quindi sostiene l'importanza di rispettare la cultura e religione degli altri popoli e afferma che la vittoria gli dèi la concedono a chi sa riconoscere i propri limiti: i persiani perdono la guerra, perché hanno peccato di superbia. Mentre, nei testi di Platone oltre a leggersi la grandezza di Socrate filosofo e uomo, c'è la genialità dell'autore stesso. «Bachtin studioso di letteratura greca», rivela Mureddu, «dice del simposio di Platone che ha le caratteristiche di un romanzo dell'800».
L'iniziativa teatrale ha visto l'Università uscire dal suo isolamento per mettere a disposizione il suo sapere. Scienza e arte s'incontrano per creare nuove forme di linguaggio artistico e cultura. «Il lavoro di un esperto quale è il docente universitario, aiuta a comprendere i testi, quindi ad accrescere lo spessore culturale di una rappresentazione teatrale», conclude Marino. Tra gli interpreti, Gaetano Marino, Elio Turno Artemalle, Gianluca Medas, anche due studenti della scuola teatrale universitaria: Sonia Masala e Fabio Buggeri.
CRISTIANA SARRITZU

07/10/2008