Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cellino contesta Zedda: lo stadio diventa arena

Fonte: La Nuova Sardegna
20 aprile 2012



Il patron rossoblù definisce il sindaco come «un bambino bugiardo da aiutare» e davanti agli studenti di giornalismo dell’università insiste sulla scelta di Quartu

IL DUELLO»CAGLIARI SENZA PACE




Allenamento sotto la pioggia ieri pomeriggio per il Cagliari. Lavoro soprattutto tattico quello svolto dal tecnico, con particolare riferimento alle fasi difensive e offensive. Al termine si è svolta la partitella ad una sola metà campo, caratterizzata da due reti, messe a segno da Nenè e Thiago Ribeiro. All’allenamento ha preso parte anche il portiere Agazzi, rientrato da Bergamo dove ha preso parte alle esequie di Pier Mario Morosini, il giocatore del Livorno deceduto sabato scorso. Intanto sono stati stabiliti i prezzi dei biglietti per la gara Cagliari – Juventus, in programma domenica 6 maggio allo stadio «Nereo Rocco» di Trieste. Curva Furlan: 30 euro; Gradinata Colaussi (Distinti) : Intero 150 euro, Ridotti Donne/Disabili/Under 14 100 euro. Tribuna Pasinati (Tribuna Centrale) : Intero 200 euro; Ridotti Donne/Disabili /Under 14 160 euro. Settore Ospiti : Intero 30 euro. Curva Trevisan (Bianconera) – Intero 30 euro. (ste.se.)
CAGLIARI «Siamo stati cacciati dalla nostra città. Ma non aggiungo altro, ne parleremo a fine campionato con documenti e prove». Massimo Cellino non cerca scorciatoie. Il presidente del Cagliari ne ha per tutti. Massimo Zedda un bambino e l'ex-sindaco Emilio Floris un incompetente. I debiti che il Cagliari deve corrispondere al comune ? Ancora tutto da dimostrare secondo Cellino, che propone un arbitrato in tribunale; «Comunque - aggiunge - a fine stagione risponderò con una relazione ufficiale». Il dente avvelenato del presidente continua a dolere e trova sfogo durante il seminario di giornalismo organizzato da Giacomo Mameli, tenutosi ieri alla facoltà di Lingue dell'università di Cagliari. La stessa sede in cui Massimo Zedda aveva dato fuoco alla polemica circa due settimane fa. Cellino si affida ai giovani: «Oggi non si fa informazione ma si pensa solo a vendere i giornali. Si mettono le notizie in base alle domande, ma così l'informazione è sempre meno attendibile. Se volete fare i giornalisti mi auguro che la vostra generazione si metta a studiare per dire la verità alla gente».E ancora. «Noi non vogliamo la stampa al nostro fianco, perderebbe di oggettività. Ma neanche contro. Vorremmo analisi, come quelli sullo stadio Sant'Elia, basati sui fatti e non sulle parole». Il dente batte lì. Cellino si infuria quando uno studente chiede dei tre milioni di euro pignorati dal comune di Cagliari. «Non dobbiamo nulla e il sindaco dice bugie. Ha firmato un pignoramento in Lega che non esiste e crea molti danni. Si poteva risolvere affidando il tutto ad un terzo imparziale che analizzasse la vicenda. Se fossero emersi debiti a mio carico li avrei pagati, se fossi stato creditore, non avrei voluto nulla». Un colpo all'incudine della politica prima di approfondire il più sentito tema dello stadio: «In tale desertico clima politico mi asterrò dal votare alle prossime regionali - commenta - e provo rimorso di averlo fatto in passato». Secondo il patron rossoblù la squadra è stata cacciata dal Sant'Elia perché il sindaco ha fermato la giostra dei permessi firmati ogni domenica da Emilio Floris, il quale si assumeva la responsabilità di far giocare una squadra di serie A in uno stadio non a norma. Zedda non ha firmato, e secondo Cellino ha peccato di scarso tempismo: il vaso di Pandora è stato infranto e ora la Lega Calcio fa valere le regole e non concede più le autorizzazioni. «Massimo Zedda parla tanto di debiti ma non ha ancora imparato a leggere» afferma il presidente, al quale pare non bastare un decreto ingiuntivo e propone un collegio arbitrale una volta concluso il campionato. Per quanto riguarda la prossima stagione è ormai pronta la bozza d'intesa per il trasferimento per la stagione dell'anno prossimo delle partite della squadra dal Sant'Elia all'impianto di Is Arenas di Quartu; ma Cellino non si sbilancia sulla sua effettiva validità. Ha però ringraziato pubblicamente i triestini per la disponibilità. Difesa e contropiede. «Bastava mi dicessero: lo stadio non si fa. Avrei cercato alternative. Come feci col sindaco Dal Cortivo: chiesi dei campi del Poetto. Mi disse di sloggiare perché dovevano fare l'ippodromo. Che come sapete funziona benissimo» ironizza il patron. «Sono andato ad Assemini e abbiamo un centro che ci invidiano. Invece, guardate la città: Poetto, porto, anfiteatro, palazzetto dello sport e tutto il resto. Questa sarebbe la capitale del Mediterraneo?». Ma il tema è il solito: «Do due milioni di stipendio a Ballardini, perché non dovrei darli al mio comune? Il Cagliari non è Massimo Cellino. Il club ci sarà anche dopo, così come accadrà per gli amministratori. Ma bisogna essere bravi a spersonalizzare le cose». Dai banchi insistono. Il patron la prende larga: «Non posso giocare a braccio di ferro con Zedda, è un bambino, potrebbe essere mio figlio. Va bene un sindaco giovane, non l'ho votato ma mi fa piacere sia stato eletto. Dobbiamo aiutare questo ragazzo a ricostruire i danni fatti dall'amministrazione precedente che ha lasciato un immondezzaio. Però, non ci prenda per il culo». E la Karalis Arena? « Ci hanno bloccato in tutti i modi. Ora dobbiamo solo sperare che Quartu ci permetta di portare lì il nostro tendone da circo. Andiamo in giro così, siamo degli apolidi. E chi paga i danni?». Pierluigi Carta Mario Frongia