Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Consumi, i sardi sono ultimi in Italia

Fonte: L'Unione Sarda
7 ottobre 2008

L'Istat pubblica i dati sui conti economici dei diversi territori: il Pil dell'isola allo 0,7%, preoccupa la spesa delle famiglie

La Sardegna è l'unica regione a crescita zero nel 2007

L'Istat pubblica i conti economici delle regioni italiane nel 2007. L'isola all'ultimo posto per la spesa delle famiglie.
Sardegna ultima per la spesa media delle famiglie. L'Istat conferma il momento-no dei consumi in Italia. E i dati inchiodano soprattutto l'isola, dove la variazione della spesa è pari a zero virgola zero . La media nazionale è di una crescita dell'1,3%, condizionata da una parte dal Centro (+2%) e dall'altra dal Mezzogiorno (+0,6%). Emerge dagli indicatori economici regionali pubblicati dall'Istituto nazionale di statistica e relativi alle stime del 2007, messe a confronto con l'anno precedente. In fondo alla classifica anche la Sicilia (+0,3) e la Basilicata (+0,5%).
LA CONFERMA Il dato non sorprende. Anche perché sempre l'Istat, qualche mese fa, aveva già segnalato, per le famiglie sarde, un calo di 157 euro nella spesa media mensile (da 2.184 a 2.027 euro), sia nei prodotti alimentari (-23 euro al mese, in media) che negli altri beni di consumo (-134 euro). Tra i dati diffusi ieri dall'Istat si ha la conferma di come i sardi, a valori assoluti, continuino a stazionare nelle retrovie anche per gli stipendi. Nei redditi da lavoro dipendente, la Sardegna è quartultima con 32.165 euro lordi. Qualcosa in più rispetto al 2005 (30.558) e al 2006 (31.503), ma in quegli anni, sempre a valori assoluti, la Sardegna era al sestultimo posto: ha perso due posizioni. La media in Italia dei redditi da lavoro dipendente è stata nel 2007 di 35.131 euro, con punte di 37.100 nel Nord-Ovest. Dalla parte opposta il Mezzogiorno, con una media di 32.186. Anche se, come ha evidenziato in più occasioni Agostino Cicalò, delegato per la Sardegna di Federdistribuzione (1.737 esercizi in Sardegna), «il rallentamento dei consumi non necessariamente è legato a una contrazione dei redditi». Giocano un ruolo negativo, sul budget da destinare agli acquisti, «le prospettive economiche». Tanto più «in piena spinta inflazionistica». Il rallentamento nella corsa dei prezzi certificato dall'Istat a settembre non illude nessuno. Anche perché, per esempio, è stato impercettibile per il carrello della spesa.
IL PRODOTTO INTERNO LORDO Tra i principali aggregati dei conti economici regionali pubblicati ieri dall'Istat, c'è ampio spazio per il Prodotto interno lordo, cresciuto nel 2007 in Italia dell'1,5% rispetto al 2006. Nel Mezzogiorno la crescita è stata dello 0,7%, con ai due estremi la Puglia (+1,8%) e la Sicilia (+0,1%). La Sardegna, con una crescita dello 0,7%, in linea con la media del Sud, si piazza al quintultimo posto tra le venti regioni italiane. Nel confronto tra il 2006 e il 2005, la Sardegna perde qualcosa (il Pil era infatti cresciuto dello 0,9), ma guadagna posizioni in classifica : due anni fa era penultima dietro la Campania (+0,6%). L'Istat ha pubblicato ieri anche un altro indicatore economico, il Pil ai prezzi di mercato per abitante, misurato dal rapporto tra il Pil nominale (ovvero il valore della produzione ai prezzi del periodo in cui è stata ottenuta) e il numero medio dei residenti nell'anno. In Italia è cresciuto del 3%, nel Mezzogiorno del 2,6%. Un tantino sotto la Sardegna, con una variazione del 2,4%, che corrisponde al sestultimo posto nella graduatoria nazionale. Era andata meglio, per l'isola, nel confronto tra il 2006 e il 2005 quando, con +3,3%, leggermente al di sotto della media del Mezzogiorno, si era piazzata a metà classifica, al decimo posto.
IL PIL PER ABITANTE Il Pil ai prezzi di mercato per abitante, cresciuto in media in Italia del 3%, evidenzia l'Istat, è il risultato di una dinamica differenziata tra le ripartizioni geografiche: la crescita è pari al 3,2% nel Nord-Ovest, al 3,3% nel Nord-Est, al 2,4% nel Centro e al 2,6% nel Mezzogiorno. I valori assoluti relativi alle ripartizioni centro-settentrionali risultano, comunque, più elevati di quelli delle regioni del Sud: 31.246 euro nel Nord-Ovest, 30.765 euro nel Nord-Est, 28.574 euro nel Centro e 17.552 euro del Mezzogiorno. Rispetto alla media delle regioni meridionali, va un po' meglio in Sardegna, con 21.129 euro.
I SETTORI PRODUTTIVI A livello settoriale, al Sud la crescita del valore aggiunto è sempre inferiore a quella del Centro-Nord (+0,7% nell'industria, contro +1,1% e +0,9% nei servizi, contro +2,2%), con l'eccezione del settore agricolo dove risulta in calo (-2,2%, contro +1,5% del Centro-Nord). Buone, comunque, le perfomance della Puglia (+1,9%) e della Basilicata (+1,5). La Sardegna, nel valore aggiunto per branca di attività, registra nel 2007 +0,8%, soprattutto grazie all'agricoltura (+2,4%) e ai servizi (+0,9%). Ferma (0,0), invece, l'industria. ( e. d. )

07/10/2008