Rassegna Stampa

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Appelli al prefetto: “Non autorizzate il corteo neofascista a Cagliari”

Fonte: web Castedduonline.it
19 aprile 2012

Appelli al prefetto: “Non autorizzate il corteo neofascista a Cagliari”

18/04/2012 18:02
 

L’Anpi scrive al prefetto per chiedere di non autorizzare il corteo neofascista a Cagliari per il prossimo 25 aprile. Richiesta ribadita anche dal coordinamento antifascista con un sit in questo pomeriggio davanti al Comune. Ecco il testo della lettera all’Anpi: “In data 2 febbraio 2012, l’A.N.P.I. – Comitato Provinciale di Cagliari, Le ha inviato una lettera invitandola, con ampie e circostanziate motivazioni, a vietare le piazze ai neofascisti cagliaritani il 25 Aprile del 2012, Festa della Liberazione nazionale dal nazifascismo.
Lei ci ha risposto, con lettera del 22 febbraio – Protocollo n. 12697/2012 – richiamando l’art. 17 della Costituzione e affermando che questo articolo non consente divieti preventivi se non per comprovati motivi di sicurezza e d’incolumità pubblica, ossia ove esista un collegamento con accadimenti già accertati (disordini dei giorni precedenti, scontri fra opposte fazioni etc.) che lascino prevedere con un ragionevole tasso di probabilità che la manifestazione possa degenerare.
E siccome le iniziative promosse dai gruppi neo- fascisti a Cagliari il 25 aprile non metterebbero in pericolo la sicurezza e l’incolumità delle persone, Lei conclude nella nota che non c’è spazio per vietarle.
Tuttavia, con il dovuto rispetto, ci permettiamo di dissentire da questa Sua convinzione.
E’ pur vero che l’art. 17 della Costituzione garantisce la libertà di manifestare, ma le disposizioni di legge s’interpretano non singolarmente e isolatamente, ma inquadrandole nel sistema normativo. Accanto all’interpretazione sistematica c’è poi quella teleologica che guarda alle finalità delle norme per svelarne il significato. Ora, nella Costituzione ci sono anche le disposizioni transitorie e la XII vieta la ricostituzione in qualunque forma del partito fascista.
Più in particolare la legge n. 645 del 1952, nota come “Legge Scelba”, che reca le norme di attuazione della su richiamata XII disposizione transitoria ( comma primo) della Costituzione, prevede, all’art. 1, il divieto di ricostituzione del partito fascista configurando il divieto di una serie di fattispecie che possono essere sanzionate, tra le quali “…quando esaltando, minacciando o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.
Questa disposizione può apparire in contrasto con la libertà di associazione, fra le quali spicca quella di formare partiti politici, ma in realtà non lo è”.