Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Rivoluzione negli affidi stop al maxi business sui minori

Fonte: Sardegna Quotidiano
17 aprile 2012

Sociale

 

COMUNE Un milione e 700mila euro all’anno spesi per dare un tetto ai bambini in istituti privati. Ora il Municipio sborserà solo 500 euro al mese. La Orrù: la priorità è il loro benessere

Un business da un milione e settecentomila euro all’anno: a tanto ammontava la spesa dell’assessorato comunale alle Politiche sociali per far alloggiare sessanta minori nelle case alloggio private. Ma adesso il Comune cambia rotta, promuovendo una campagna di sensibilizzazione per l’affido e diminuendo la presenza dei giovani nelle comunità private. Sono due le strutture presenti in città, sedici in tutta l’isola. Palazzo Bacaredda pagava in media tremila euro al mese per ogni ragazzino, con appena otto casi di affido familiare. Adesso la spesa sarà di cinquecento euro al mese come contributo per ogni famiglia che adotterà un minore. Un forte risparmio unito al diritto dei bambini a vivere in famiglia. È la sintesi del pensiero dell’assessore comunale Politiche sociali, Susanna Orrù, emerso ieri durante la commissione Politiche sociali, dove si analizzava la previsione di bilancio 2012 del suo assessorato. Il milione e settecentomila euro destinato ai minori è previsto anche quest ’anno. «Stiamo iniziando a promuovere gli affidamenti in famiglia, contribuendo per ogni minore con 500 euro al mese, rispetto al passato è un risparmio notevole», ha spiegato l’assessore comunale Politiche sociali, Susanna Orrù, «abbiamo firmato un protocollo di intesa con Asl, Provincia e Tribunale dei Minori per portare avanti un’attività di sensibilizzazione verso gli affidi». Prima che al portafoglio di palazzo Bacaredda, la Orrù invita a tenere conto dei diritti di ogni minore. «Si deve mettere al primo posto la dignità del minore, che deve vivere in una famiglia, soprattutto se si è trovato in una situazione passata di svantaggio o difficoltà familiare», argomenta, «ecco perché è indispensabile partire dal diritto del minore a avere un nuovo nucleo familiare. Certo, in seconda battuta», argomenta la Orrù, «è scontato che ci sarà anche un notevole risparmio economico». L’assessore comunale alle Politiche sociali precisa anche che «le case famiglia comunali ospitano pochi ragazzi, perché una famiglia non è composta da cinquanta persone, sennò si chiamerebbero istituti». La Orrù conclude affermando che «in passato si è purtroppo lasciato in un angolo un discorso serio e concreto sulla possibilità dell’affidamento dei minori alle famiglie, preferendo puntare sull’inserimento in strutture private». Apprezzamento per il cambio di rotta sul tema dei minori è stato espresso anche da Fabrizio Rodin, Pd e presidente della commissione. «Scegliamo di occuparci in modo strategico dei minori, vedendoli come una risorsa per il futuro », afferma. Paolo Rapeanu

IL TAGLIO LOCANDE ARRIVA IL GIRO DI VITE

Giro di vite delle Politiche sociali sull’inserimento delle persone nelle locande. Sono quei casi dove il Comune paga una stanza di albergo a una o più persone disagiate. Un’altra voce di spesa comunale che scenderà sensibilmente. «Alcune persone stavano anni a spese del Comune, è vergognoso», afferma Susanna Orrù, «nel 2011 abbiamo pagato 80mila euro, ma in passato abbiamo toccato anche punte di 200mila. In alcuni casi c’è chi alloggiava a nostre spese da quindici anni, avremmo speso meno comprando un appartamento. Oggi non esistono più situazioni simili», spiega l’assessore alle Politiche sociali, «abbiamo imposto di trovare soluzioni alternative«. L’importo eventuale, previsto nel bilancio 2012, è di 40mila euro. «Penso sarà più basso», promette la Orrù.