Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Lo sfratto? No, ritorno alle regole»

Fonte: Sardegna Quotidiano
16 aprile 2012

Ex Artistico

 

PIAZZETTA DETTORI Lettera di sgombero per le associazioni che usavano i locali. L’assessore: c’era il preavviso, riassegniamo con bandi pubblici. Il tenore Floris: «Provvedimento sbagliato»

Uno “sgombero” non digerito, anche se non improvviso, che scatena le polemiche: le circa venti associazioni che occupano i locali dell’ex liceo Artistico di piazzetta Dettori si oppongono allo sfratto intimato dal Comune qualche giorno fa. Ma il preavviso era arrivato a dicembre: entro novanta giorni, diceva la comunicazione, gli spazi dovevano essere liberati. I giorni sono trascorsi, nessuno si è mosso e adesso l’assessore alla Cultura non vuole passare per quella che manda via la gente senza motivo. «Non si tratta di uno sfratto - ha precisato Enrica Puggioni - bensì di un provvedimento dirigenziale riguardante spazi pubblici che, evidentemente, si affidano con procedura pubblica. Abbiamo l’esi - genza di verificare l’agibilità dei luoghi e di capire chi ne usufruisce. Non vogliamo pagare le utenze di un locale di cui non conosciamo nemmeno gli occupanti», ha puntualizzato l’asses - sore. La prima associazione a lamentarsi, pubblicamente, era stata la Tdm 2000. L’assessore Puggioni chiarisce: «Da dicembre abbiamo offerto loro una sede alternativa, in una scuola, ma hanno rifiutato». La comunicazione di sgombero dell’ex liceo (che ospita mostre di pittura, proiezioni cinematografiche, corsi, un baby parking e anche la sede della compagnia teatrale LucidoSottile) ha già suscitato forti critiche nel mondo della cultura. «Tutto questo nasce dal fatto che la cultura e gli spazi per essa non svengono percepiti come priorità - ha commentato il tenore Gianluca Floris - le priorità sono altre, avvertite sulla base delle sensibilità personali». Secondo Floris «pur di non lasciare la città senza uno spazio diventato così importante, altre sarebbero state le soluzioni, a patto di percepire il problema degli spazi per le attività culturali come cruciale per la città, e sempre che l’odio per i nemici politici e per gli amici degli amici non sovrasti e accechi qualsiasi progettualità di intervento politico necessario». Le associazioni, circa una ventina, sapevano di dover lasciare i locali entro il 31 marzo. Per questo motivo il Comune qualche giorno fa ha provveduto a chiedere una documentazione (da presentare entro cinque giorni dalla richiesta) che attestasse l’iter procedurale seguito per l’occupazione dello spazio. «Poi tutti devono andare via, o provare a presentare una richiesta di proroga del provvedimento. Successivamente, attraverso un bando pubblico, individueremo gli spazi adibiti a ospitare le associazioni», ha ribadito l’as - sessore Puggioni. «Ci sono tante realtà e per tutte valgono le stesse regole e le stesse opportunità. Inoltre dobbiamo anche verificare lo stato dell’intera struttura » . Monica Magro