Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pari opportunità: cinque poltrone in cerca di un nome

Fonte: L'Unione Sarda
13 aprile 2012

Le donne-consigliere all'attacco


Pari opportunità per tutte, un po' meno per le donne elette nel consiglio della Municipalità. Sembra essere questo il messaggio uscito dal consiglio riunito nei giorni scorsi.
All'origine del dibattito il regolamento comunale che istituisce la Commissione pari opportunità, formulato quando erano ancora in vigore le vecchie circoscrizioni. Dopo l'elezione dell'amministrazione Zedda alla fine di maggio dello scorso anno, con l'avvio della nuova legislatura la commissione comunale delle Pari opportunità, guidata da Maria Rita Petrini, è decaduta e da nove mesi lavora in regime di proroga in attesa della nomina di quella nuova. L'articolo 22 del regolamento comunale attribuisce al sindaco il potere di nomina e ne delinea la composizione: un rappresentante designato da ciascun gruppo politico, due esperte nelle politiche sulle pari opportunità, tutte le consigliere elette in Comune e un rappresentante per ogni circoscrizione. Proprio quest'ultimo passaggio è stato al centro della discussione. Una mozione presentata, e poi immediatamente ritirata, da Manuela Collu, esponente dei Riformatori, ha sollevato il dibattito. «Con la cancellazione delle circoscrizioni e la scelta della Regione di mantenere la sola Municipalità di Pirri, sarebbe opportuno», ha detto la Collu, «che chiedessimo di ampliare la rappresentanza delle donne della Municipalità». In pratica, con l'eliminazione delle circoscrizioni, resterebbero "scoperti" cinque posti che «potrebbero essere assunti dalle donne elette a Pirri», ha spiegato la Collu.
A marzo, infatti, nel pieno rispetto del regolamento, la Municipalità ha indicato il presidente Luisella Ghiani come suo rappresentante in Commissione. Proprio la Ghiani ha spiegato, però, che il regolamento che sta alla base della nomina della Commissione «può essere modificato soltanto su istanza di un consigliere comunale o di un consigliere della commissione stessa». Alla fine l'esponente dei Riformatori ha ritirato la mozione chiedendo all'ufficio di presidenza di elaborare un documento politico, da sottoporre poi al voto dell'assemblea, per sollecitare la modifica di quegli articoli che «con la cancellazione delle circoscrizioni andrebbero rivisti», ha spiegato la Collu. (ma.mad.)