Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Arrivati al punto di non ritorno

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2012

Una vicenda di soli perdenti

Massimo Crivelli
Qualche mese fa, con un editoriale intitolato «Non vogliamo vergognarci più del Sant'Elia», sollevammo il sipario su quel coacervo di responsabilità politiche e amministrative, interessi contrapposti, lassismo e provincialismo spinto che hanno portato negli ultimi anni al disfacimento dello stadio. Era un grido di dolore, un invito accorato perchè tutti i protagonisti, dal presidente Cellino al sindaco Zedda al governatore Cappellacci, recuperassero quella ragionevolezza necessaria a trovare una soluzione. Con amarezza, prendiamo atto che l'appello è caduto nel vuoto. In una sorta di folle gioco dell'oca, il Cagliari è emigrato a Trieste, mille chilometri di distanza, e nel frattempo le ipotesi per il futuro hanno pencolato in altre mille direzioni: l'abbattimento e la ricostruzione in loco, la Karalis Arena ad Elmas, la piana di San Lorenzo, il terreno cittadino a San Paolo, persino le offerte piovute da Quartu e Villacidro.
Uno stato confusionale che ha provocato il cortocircuito definitivo e che rischia di bruciare, nella prossima stagione, il bene supremo della serie A, faticosamente difeso in anni di recessione. È ormai evidente che Massimo Cellino, carattere ruvido al limite dell'autolesionismo, ha una parte della città contro, giovane sindaco in testa. Dispiace perchè, pur con le sue colpe e i limiti comportamentali, il presidente rossoblù si è speso con passione, trovando sistematicamente le strade sbarrate.
Attenzione, però, che Trieste non è solo la beffa per gli abbonati traditi ma è il punto di non ritorno in una vicenda sgradevole, senza vincitori e solo perdenti. Domani, 12 aprile, è il quarantaduesimo anniversario dello scudetto. Avremmo preferito festeggiarlo senza queste nuvole all'orizzonte.

 

GLI SMS DEI SARDI. «Cellino, scegli Sanluri». «La squadra deve giocare al Sant'Elia». «Su Stangioni buona area»
«Basta parole, adesso rimboccatevi tutti le maniche»
La delusione dei tifosi, la speranza per un nuovo stadio, le proposte per il Sant'Elia: nelle centinaia di sms che stanno arrivando al numero della redazione (3454822396) emerge lo spirito del tifoso o del semplice osservatore di questioni cagliaritane. Continuate a scriverci, ma non pubblicheremo gli sms non firmati. Ecco i nuovi messaggi.

Spero che il nuovo stadio venga costruito a Ottana, saluti da Christian, San Teodoro.
Cellino, fai giocare il Cagliari di nuovo al Sant'Elia!. Trieste porta sfiga! Il nuovo stadio? A Quartu oppure a Villacidro! Roberto Porcedda, Serramanna
Cellino abbandoni l'idea Sant'Elia, Santa Caterina, San Paolo e invece sposi l'idea San Lorenzo Sanluri, per la costruzione del nuovo stadio. Sanluri sarebbe collegata con un'ottima viabilità con l'intera Sardegna e con la rete ferroviaria. Cellino ci pensi, oltretutto a Sanluri sarebbe di casa. Forza Cagliari. Vincenzo Sanna
Caro sindaco in questa brutta storia alla fine gli unici a rimetterci saranno solo lei e la sua giunta, ma tutti i politici, perché il Cagliari non è solo di Cellino ma di tutta un'Isola. Lo stadio deve rimanere a Cagliari e tutti voi dovreste fare uno sforzo. Giorgio Congia
Concordo col buttare giù lo stadio e rifare lì il prato tra i più belli d'Italia. Tanta gente va a piedi allo stadio, vi sembra poco? chi non vuol capire? Loredana Longu
Ho 46 anni e seguo la mia squadra del cuore da quando ne avevo 3. I politici sardi devono capire che adesso bisogna rimboccarsi le maniche e prendere la decisione di costruire uno stadio nuovo subito, dove? Qualsiasi luogo, basta che si costruisca. Appello a Cellino: metta da parte il suo orgoglio per il suo Cagliari e i tifosi. Giorgio Marabotto
Mamma mia!! Ma è possibile che per fare uno stadio ci devono essere tanti problemi burocratici? Sembra che Cellino voglia costruire un ponte che collega Cagliari a Los Angeles! Ma la vogliamo piantare di sprecare tante parole per niente? I tifosi vogliono i fatti, punto e basta. Ai politici di destra, sinistra e centro: piantatela di litigare, il Cagliari è di tutti! Ale
Ma nello spazio di via San Paolo non doveva sorgere il nuovo palazzo dello sport per ospitare i mondiali di volley? Perché non costruire lo stadio a Su Stangioni? Così sarebbe piu facile per tutti quelli che arrivano da fuori cagliari. Gianni, Cagliari
Caro presidente, i debiti vanno pagati per avere lo stadio nuovo. Max
Penso solo che sia una cosa personale tra il Comune e il presidente del Cagliari: San Paolo, Santa Caterina o Sant'Elia non fa più testo ora, spero solo che ci ridiano la nostra dignità, ciao a tutti un tifoso del Cagliari calcio. Alessandro
Il presidente del Cagliari sarà pure ai più poco simpatico, ma è comunque un ottimo dirigente in quanto da solo o quasi regge il confronto con gli altri attori del calcio italiano, mantenendo una realtà povera come la Sardegna nell'èlite dello sport più amato. Lasciatelo lavorare in pace perché ha il grande merito di tenere il Cagliari calcio e con esso la rappresentanza dell'intera isola nel firmamento della serie A, consentendoci di tifare rossoblù dal vivo e non solo in tv. Forza Cagliari. Mario Grieco, Decimomannu