Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il Cagliari torni a casa»

Fonte: L'Unione Sarda
6 aprile 2012

Il sindaco propone l'area di via San Paolo per realizzare lo stadio nuovo
 

Zedda: si può mediare ma non accettiamo accuse
Vedi la foto
La voce è grossa «perché nessuno può permettersi di accusare il Comune in questa storia», ma la mano si tende «per il bene della città e dei tifosi». Il Cagliari «deve tornare a casa». Massimo Zedda sventola la convenzione siglata nel 2003 tra l'amministrazione e il club rossoblù («basta una rapida occhiata per capire quante sono le negligenze della società concessionaria dello stadio Sant'Elia»), ma non rinuncia ad aprire un nuovo canale diplomatico per scongiurare il rischio ormai concretissimo che la squadra di Ficcadenti possa giocare il resto del campionato a Trieste: «Il Sant'Elia è tranquillamente in grado di ospitare le partite che mancano da qui alla fine della stagione. Come sarebbe stato in grado di ospitare anche la gara con l'Inter», puntualizza il primo cittadino. «Nessuno, peraltro, può dire che la commissione di vigilanza ha negato l'agibilità. Mancava il genio civile, non c'è stata alcuna riunione». L'invito arriva a ruota: «Non posso trattenere nessuno quando c'è di mezzo un'azienda privata, ma penso che il Cagliari calcio debba tornare a casa per il bene della città e dei tifosi».
Un punto di arrivo intermedio per poi aprire la partita più delicata: «Si può guardare davvero alla possibilità di realizzare uno stadio nuovo nell'area di via San Paolo», sottolinea il sindaco. «È in una zona ideale della città, con spazi ampi e strade adeguate. Un'area di 157 mila metri quadri interamente nella disponibilità dell'amministrazione comunale». Ben più complicata l'ipotesi Su Stangioni per via della presenza di diversi terreni privati che imporrebbero lungaggini burocratiche con le procedure d'esproprio. Si allontana l'ipotesi di una ristrutturazione del Sant'Elia, che potrebbe diventare, invece, un centro polivalente per manifestazioni sportive e di spettacolo. «Pensiamo a un concorso di idee per arrivare alla miglior valorizzazione possibile dell'impianto e dell'area circostante».
Di sicuro si deve ricucire un filo strappato dagli eventi degli ultimi giorni, col trasloco del Cagliari a Trieste e l'atto di pignoramento presentato e ottenuto dal Comune sui depositi del club rossoblù in Lega e a Sky. Proprio la richiesta firmata dal sindaco per incassare i pagamenti ha acceso le polveri. «Siamo davanti a un provvedimento passato in giudicato, con 2,5 milioni dovuti dalla società rossoblù al Comune».
Inutile negare che le acque restano agitatissime attorno al Cagliari e al suo futuro in città. Solo un nuovo tavolo di confronto potrà riaccendere la speranza che non finisca tutto per aria. «Pronti a discutere, ma in modo serio», assicura il sindaco. E anche Cellino prende la stessa strada: «Pronti a vedere tutto, ma non bastano le proposte sui giornali». Perché non può essere il nuovo inizio? Lo meritano i tifosi, lo merita la città.
G. Z.