Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E in Consiglio si pensa di rompere la convenzione

Fonte: L'Unione Sarda
4 aprile 2012

Secchi: Sì a una class action
 

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La decisione di far giocare il Cagliari a Trieste potrebbe provocare la revoca della convenzione tra la società rossoblù e il Comune per la concessione dello stadio Sant'Elia. A ipotizzarlo, in una interrogazione urgente discussa ieri in Consiglio comunale, è stato Roberto Porrà (Riformatori), che ha ricordato: «Nel contratto firmato il 30 dicembre del 2002 la società rossoblù si assumeva una serie di obblighi, come la riserva di posti nella tribuna d'onore, la consegna delle tessere omaggio e altri atti, che non potrà rispettare. La stessa convenzione prevede la revoca o la sospensione nel caso non vengano rispettate queste disposizioni». Massimo Zedda ha risposto: «Va accertato se ci sia la possibilità di rescindere la convenzione».
 

CLASS ACTION Il consigliere dell'Idv Ferdinando Secchi invece ha chiesto la promozione di una class-action per chiedere al Cagliari calcio i danni causati dalla scelta, definita «sciagurata», di disputare le prossime partite casalinghe a Trieste. «Sono un tifoso che segue la squadra sin da ragazzino», spiega il dipietrista, «e ho visto cambiare 16 presidenti e quasi 50 allenatori grazie a quasi 40 anni di abbonamenti. Mai mi era capitato di sentirmi, per motivi di fede calcistica, così offeso perché depredato del mio sacrosanto diritto di assistere, pagando, alle partite della squadra del cuore allo stadio. Da Consigliere comunale sono indignato perché se il presidente Cellino voleva portare la squadra fuori dalla Sardegna, lo poteva dire subito, avrebbe fatto risparmiare all'amministrazione e quindi ai cittadini di Cagliari quasi 200.000 euro». Cioè quanto è costato l'appalto per l'installazione delle reti di sicurezza nei Distinti. «La partita con l'Inter», conclude Secchi, «si poteva tranquillamente giocare al Sant'Elia e il comunicato tardivo dell'azienda che ammette che il sindaco Zedda sta agendo bene e che le problematiche dello stadio non sono certo nate otto mesi fa».

( m.r. )