Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutti colpevoli nessuno escluso

Fonte: L'Unione Sarda
4 aprile 2012

Logica fine di un pasticciaccio
 

Massimo Crivelli
Tanto tuonò che piovve, dice il proverbio. Nessuna sorpresa: questa vicenda del Cagliari a Trieste è la logica conclusione di un indegno pateracchio, una vergogna che si trascina da almeno dieci anni e inchioda tutti alle proprie responsabilità, nessuno escluso. Dagli amministratori del passato, che hanno assistito con le mani in mano al progressivo disfacimento del Sant'Elia, al giovane sindaco Zedda che ora fa volare gli stracci e attacca frontalmente Cellino, manifestando improvvisa solerzia nel minacciare pignoramenti, allo stesso presidente rossoblù che, con la consueta protervia, ha deciso unilateralmente lo strappo, privilegiando alla diplomazia la prospettiva di qualche buon incasso di fine stagione.
Questa è la realtà. Il primo cittadino dirà che stava realizzando i lavori concordati, che lui è in carica da pochi mesi; Cellino sosterrà che in questi anni sono stati sistematicamente respinti tutti i progetti per un nuovo stadio e che alla fine si è trovato persino indagato dalla magistratura. Tutti avranno abbondanza di attenuanti e difensori d'ufficio. Vorrei però capire chi difende i diritti dei poveri cristi, quei tifosi che non hanno mai fatto mancare il sostegno alla squadra in un impianto da terzo mondo e, soprattutto, degli abbonati, la cui fedeltà viene premiata con uno sberleffo.
In altre città, classe politica e imprenditoriale hanno dimostrato la maturità necessaria per trovare un accordo comune e difendere un bene prezioso, non solo dal punto di vista sportivo, come la serie A. Qui si preferisce giocare allo sfascio, regalando un inaspettato uovo di Pasqua ai triestini e - dicono le cronache - persino a sloveni e croati. Complimenti.