Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Imu e Irpef, ecco quanto costano

Fonte: Sardegna Quotidiano
3 aprile 2012

 I CONTI Sconti per l’imposta sugli immobili per chi registra i contratti d’affitto: l’aliquota base non sarà applicabile

LA PROMESSA «Tagli pesanti per il Comune ma cerchiamo di mantenere i servizi». Addizionale in base al reddito

Bilancio

 

Salverà l’Italia, forse, ma non le casse del Comune. E se alla manovra Monti si aggiungono le leggi nazionali precedenti sul contenimento della spesa (con la firma di Tremonti), il conto è facile: meno 27 milioni e 860mila euro trasferiti dallo Stato alla città nel 2012. Intanto crescono i bisogni della gente, e i soldi per mandare avanti Cagliari devono saltar fuori. Nel bilancio approvato dalla Giunta c’è una certezza: le minori entrate verranno compensate mettendo il meno possibile le mani in tasca ai cagliaritani e affrontate cercando di non toccare i servizi essenziali, come asili o trasporti.

L’ADDIZIONALE IRPEF «Saremo l’unica città d’Italia a fare pagare alla maggior parte dei nostri contribuenti un’addizionale comunale Irpef inferiore rispetto al 2011»: a spiegarlo è Massimo Zedda che, affiancato da tutta la sua giunta, ha illustrato le “reazioni ” del bilancio comunale appena approvato ai colpi di accetta inferti dallo Stato. Per quantificare l’imposizione si utilizzerano gli scaglioni di reddito e non più le fasce. Col risultato che per i redditi fino ai 10mila euro scatta l’esenzione dal pagamento dell’aliquota, dai 10.001 ai 15.000 si applicherà lo 0,66 per cento, da qui ai 28mila lo 0,72, fino ai 55mila lo 0,78, lo 0,79 invece fino ai 75 mila e lo 0,8 per cento per i redditi superiori. «E se si considera che la maggior parte dei cagliaritani è compresa nella fascia tra lo zero e i 28mila euro», ha agguinto l’asessore al Bilancio Gabor Pinna, «possiamo dire che stiamo applicando l’addizionale più bassa». IL TASTO DOLENTE

DELL’IMU Meno popolare è il prezzo da pagare per l’imposta sugli immobili, l’Ici che rinasce con un altro nome: «E anche su questo, sul nome, c’è da ridire», ha accusato il sindaco, «perché anche se si chiama imposta “municipale ”, i Comuni sono ridotti a fare gli esattori per lo Stato. La gran parte degli introiti va a Roma, non resta a noi». Inoltre con il varo dell’Imu è mancato anche il trasferimento delle compensazioni dello Stato attivate dopo la soppressione dell’Ici («Scelta che ha fatto vincere le elezioni a qualcuno», ha detto Zedda, «che adesso paghiamo tutti»). In sintesi: l’Ici non c’è più, i trasferimenti sono spariti e l’Imu al minimo non copre il buco «di centinaia di migliaia di euro». Per questo, ha spiegato il sindaco, è impossibile applicare l’aliquota base prevista dal governo, ma sarà necessario imporre una maggiorazione. Una misura impopolare, che Zedda definisce «obbligata da decisioni prese a Roma senza concertazione con gli enti locali. Non è nelle nostre possibilità applicare un’ali - quota inferiore o uguale a quella base senza compromettere l’erogazione dei servizi indispensabili». Ed ecco le cifre, che riportano la ministangataincentivo per i proprietari delle circa 5000 case sfitte (quindi non principali) sparse in città: l’aliquota ordinaria per la seconda casa è dello 0,96 per cento, se non ci sono inquilini l’Imu schizza all’1,06 per cento, mentre scende allo 0,86 per gli immobili ad uso abitativo affittati con contratto registrato. «È la quota più bassa d’Ita - lia, assieme a Reggio Emilia», ha detto Zedda. Per le abitazioni principali (e pertinenze) l’aliquota è dello 0,5 per cento. Il Comune preleverà 57 milioni di euro: di questi, 23,3 saranno girati allo Stato.

L’EMENDAMENTO IN SENATO I calcoli contenuti nel bilancio però non potevano tenere conto dell’emendamento approvato ieri sera dalla commissione Finanze del Senato: l’acconto di giugno si pagherà con le quote già esistenti per la prima abitazione.

IL TAGLIO AGLI SPRECHI Restano da fare i conti con la gigantesca riduzione dei trasferimenti statali. «L’abbiamo detto in campagna elettorale: stiamo tagliando gli sprechi e eliminando le spese inutili», ha detto Zedda, «e manterremo i livelli dei servizi comunali». Di riduzione delle auto blu e dismissione di uffici comunali in affitto si è già detto. Adesso parte la campagna contro gli evasori delle imposte e della Tarsu. «Nella speranza che quest’estate, come si teme», ha aggiunto Gabor Pinna, «non dovremo fare i conti con una nuova manovra correttiva. I calcoli del governo, secondo l’Anci, sono sbagliati di 700 milioni di euro».

E. F.