Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Rassu scrive ai Comuni: le deroghe sono sospese

Fonte: Sardegna Quotidiano
30 marzo 2012

PIANO CASA

 

Il Governo ha impugnato il Piano casa e la Regione è costretta sostanzialmente a stopparlo. Il 20 gennaio il Consiglio dei ministri ha deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale contro l’ultima versione del Piano casa sardo, la legge regionale numero 21 del 21 novembre 2011. In base a questo provvedimento l’assessore all’Urba - nistica Nicola Rassu ha spedito una lettera a tutti i Comuni. Perché Roma critica solo alcuni passaggi della legge, ma non di poco conto. «Il Governo ha ritenuto di impugnare “esclusivamen - te ” la norma contenuta nell’articolo 7, comma 1, lettera f», ha scritto l’espo - nente della Giunta Cappellacci ai Municipi. Il passaggio impugnato dal Governo è quello che stabilisce che «gli interventi di cui agli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 sono realizzati in deroga alle previsioni dei regolamenti edilizi e degli strumenti urbanistici comunali vigenti ed in deroga alle vigenti disposizioni normative regionali; possono essere superati gli indici massimi di fabbricabilità». Ma non è un dettaglio, perché gli articoli a cui si riferisce sono quelli che regolamentano tutti gli interventi possibili con il primo Piano casa (la legge regionale 4 del 23 ottobre 2009): «interventi di adeguamento e ampliamento del patrimonio edilizio esistente », «interventi di ampliamento per le costruzioni in zona agricola», «interventi di ampliamento degli immobili a finalità turisticoricettiva», «interventi di demolizione e ricostruzione » e «interventi sul patrimonio edilizio pubblico». Secondo il Governo, come spiega l’assessore Rassu ai Comuni, il provvedimento regionale è in contrasto con la legislazione nazionale e illegittimo perché si inserisce in materia di esclusiva competenza statale per la definizione di altezze e distanze nell’autorizzare interventi edilizi in deroga. Rassu ricorda che la Sardegna ha il cosiddetto “Decreto Floris”che già disciplina «i limiti e i rapporti relativi alla formazione dei nuovi strumenti urbanistici e alla revisione di quelli esistenti nei Comuni della Sardegna». Ma l’impugnazione da parte del Governo mette un freno alle novità introdotte dal Piano casa e riattribuisce i vincoli ai regolamenti comunali. «In attesa della pronuncia della Corte Costituzionale - conclude l’assessore - cautelativamente, si ritiene pertanto che gli interventi (...) siano realizzabili nel rispetto delle distanze previste negli atti di pianificazione comunale. (...) nell’utilizzo delle premialità volumetriche ricollegate agli interventi del Piano casa si dovranno, pertanto, individuare soluzioni piano-volumetriche rispettose della normatica sopra dichiarata (quella dei Comuni, ndr.)».

M.Z.

GIUNTA LE DIRETTIVE PER LE AUTORIZZAZIONI

La Giunta regionale snellisce le procedure urbanistiche. Nella seduta di mercoledì l’esecutivo ha approvato le nuove direttive proposte dall’assessore all’Urbanistica Nicola Rassu in materia di autorizzazioni e tutela paesaggistica. Il provvedimento adegua la vecchia normativa del ‘98 alle novità introdotte dal Piano casa 2 del novembre scorso. «Con le direttive approvate si è voluto fornire agli uffici regionali e a quelli comunali un’interpretazione uniforme e omogenea delle norme - ha spiegato l’assessore Nicola Rassu - grazie a un documento che, rispondendo alle esigenze manifestate dagli operatori del settore, potrà migliorare e rendere più spedita l’atti - vità amministrativa in materia». Tra le novità introdotte c’è il principio di separazione tra l’esercizio delle funzioni in materia paesaggistica e in quella edilizia, introducendo un procedimento di autorizzazione paesaggistica più semplice per alcune tipologie di interventi di lieve entità. Il provvedimento, tra l’altro, attribuisce ai Comuni la competenza in materia di accertamento di compatibilità paesaggistica