Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Festarch e il turismo planetario

Fonte: L'Unione Sarda
21 aprile 2008

Appuntamento a Cagliari con la seconda edizione di Festarch, il Festival internazionale di Architettura, un'architettura come arte di costruire, di dar riparo alle attività dell'uomo, come l'abitare, il lavorare, lo stare assieme, l'ascoltare musica, l'incontrarsi, l'educare, l'imparare e al tempo stesso l'arte di rappresentare le cose. La seconda edizione della rassegna si terrà dal 29 maggio al primo giugno all'ex Manifattura tabacchi.Promossa dalla Regione Sardegna, le Università di Cagliari e Sassari, l'Istituto nazionale di Architettura, con la collaborazione del Comune di Cagliari, e organizzata dall'associazione amici del Festival di Architettura con la direzione artistica di Stefano Boeri e Gianluigi Ricuperati, la manifestazione girerà intorno al tema "turismo planetario", dall'individualità dei grandi viaggiatori al turismo di massa, dalle esplorazioni alle migrazioni. Tra gli ospiti previsti, Jacques Herzog, François Roche, Rem Koolhaas, Peter Eisenman, Iñaki Abalos, Juan Herreros, Hans Ulrich Obrist, Oliviero Toscani, Ricky Moody, Vito Acconci, Geoff Dyer, Mario Dondero, Bruce Sterling, Andrea Branzi, Junya Ishigami, Fabio Novembre, Joseph Grima, Marco Casamonti, Bjarke Ingels, Minsuk Cho, Marcello Fois, Luc Sante, Tom McCarthy, Flavio Soriga.Associare la Sardegna ai grandi flussi turistici degli ultimi decenni, si legge nelle note di presentazione del festival, sembra un esercizio retorico piuttosto scontato. Invece è un modo per comprendere il presente e il futuro del territorio, nella regione e in innumerevoli altri luoghi della terra, ieri come oggi. L'incontro-scontro tra culture, tra residenti e visitatori, le tensioni tra esigenze spesso contrastanti, le commistioni che ne risultano, hanno plasmato non poche aree del globo, in certi casi più di quanto abbiano fatto le guerre, i mutamenti ambientali o il progresso industriale. Il messaggio che ci arriva dalla Sardegna è che la temporaneità sta diventando una delle caratteristiche non solo del tempo libero, ma anche del vivere e del lavorare urbano. Lavorare (risiedendo) temporaneamente in un paesaggio di eccellenza è infatti uno dei grandi privilegi di chi abita il mondo contemporaneo. Dunque, piuttosto che creare non-luoghi, resort-ghetto e villaggi-vacanze omologati a quelli thailandesi o caraibici; piuttosto che sviluppare insediamenti turistici che sembrano fortezze, uguali negli spazi e nel disprezzo di tutto ciò che vive intorno a loro, la Sardegna del futuro promette di diventare la culla di un nuovo modello di luoghi del turismo.È la sfida culturale che proviene da questa isola, uno dei luoghi nel mondo dove l'architettura contemporanea ha messo le radici più salde, a dare a questo appuntamento un rilievo internazionale. Il tema verrà declinato in quattro momenti: vedere, ricordare, accogliere, difendere. lo spazio evocativo dell'ex Manifattura darà voce all'eccellenza dell'architettura mondiale che, insieme a scrittori e intellettuali, saranno protagonisti di Lectio Magistralis e Dialoghi e accompagneranno in un affascinante viaggio attraverso il vedere, primo atto del viaggiatore che arriva in un luogo a lui ignoto, il ricordare, il secondo atto del viaggiare avviene quando tutto è finito: il ricordo, la narrazione, la testimonianza, a volte la reinvenzione dei luoghi visitati; l'accogliere, come porsi di fronte a chi viene a trovarci, ospite pagante o non pagante, desiderato o indesiderato? E infine difendere. Per bene accogliere bisogna saper ben progettare, e tracciare confini. Non solo linee di demarcazione tra naturale e costruito, ma soprattutto tra lecito e illecito, tra sensato e insensato, tra sostenibile e insostenibile. 19/04/2008