Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sui Traghetti di poesia cieli di lardo e tensione morale

Fonte: L'Unione Sarda
27 marzo 2012

Da stasera a Cagliari la rassegna di Carboni-Oldani


“Fossimo senza ricordi, come una roccia / noi ci potremmo riposare, / ma siamo spazio, segno/ e sopra l'orizzonte fumo e vento”. È in gran parte dedicata all'opera e alla vita di Fuad Rifka, scomparso nel maggio dell'anno scorso, la quinta edizione di Traghetti di poesia, ospitata da oggi al 30 al Sottopiano del Palazzo Civico di Cagliari. «Le nostre serate», dice Guido Oldani, direttore artistico del festival, «sono aperte all'inventiva e al contributo di tutti e nei nostri incontri affronteranno anche temi di carattere umanitario e ambientale». La rassegna, coordinata da Loredana Carboni e sostenuta dalla Provincia di Cagliari, ha un programma serratissimo diviso in due momenti: il primo alle 18, il secondo alle 21. Si comincia con un video dei Vigili del Fuoco sugli incendi che ogni anno bruciano pezzi d'Italia e una gran quantità d'ossigeno. Poi letture di brani e la messa in scena dello spettacolo dell'attore e regista Gilberto Colla e del sound designer Thomas Chimmery: “Millennio III, nostra meraviglia” è un'opera ispirata alla raccolta “Il cielo di lardo” e al saggio “Realismo terminale”, entrambi firmati da Guido Oldani. Domani, con Simonetta Soro, l'omaggio a Fuad Rifka, protagonista (con la cantante -attrice) di uno dei momenti più emozionanti dei Traghetti 2010. Siriano cresciuto in Libano, laureato a Tübinga, ha tradotto in arabo la Bibbia e i grandi tedeschi come Goethe, Novalis, Hölderlin, Rilke. Al centro della sua lirica, il tema del viaggio e la convinzione che la poesia sia come il pane, semplice e sacra. E dono, scintilla, filo elettrico che unisce le anime del mondo. A seguire, la conversazione di Giuliano Landolfi e, dalle 21, Margherita Rimi, la poesia visiva e la performance di Cristiana Coen, cultrice della poesia totale. Giovedì, tavola rotonda sul Realismo terminale, teoria, elaborata da Oldani che sostiene che la natura (la poca rimasta) imita gli oggetti, unica realtà conosciuta dagli uomini del secolo “bloccato”, ovvero da noi contemporanei. Ancora letture e gli interventi di Giuseppe Langella, Luigia Sorrentino, “I poeti del pettirosso” con Carlo Marcello Conti, Elena Salibra. Venerdì, tributo ad Andrea Zanzotto con Francesco Carbognin e Mario Santagostini. La chiusura del festival è dedicata al novantunenne Sergio Zavoli, giornalista, ex direttore e ex presidente Rai, uomo che ha firmato grandi inchieste e reportage. Parlerà della sua lunga storia professionale con Francesco Carbognin, Mario Santagostini, Beppe Mariano.
Sulla locandina dei Traghetti, barchette di carta che navigano in un mare di parole. Forse non è vero che i poeti, come afferma Guido Oldani, possano essere legislatori di nuove regole di convivenza. Sono anarchici e incontrollabili, piuttosto, e sta in questo la loro forza. Ma se qualcuno li ascolta, si assocerà all'appello per la liberazione del cinese Zhu Yufu, incarcerato da sette anni per aver detto tramite Skype. «È tempo, amici. La piazza appartiene a voi. È tempo che muoviate i vostri piedi per scendere nelle piazze e fare una scelta». Hamza Kashari è in galera solo da un mese, in Arabia Saudita. Rischia la decapitazione per la sua irriverenza (su Twitter) nei confronti del profeta Maometto: «Ti parlerò come amico, niente di più».
Alessandra Menesini