Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Dall’Iva alle tasse sulla casa Passera non fa sconti «Aumenti inevitabili»

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 marzo 2012

IL GOVERNO

 

Dall ’Iva all’Imu, gli italiani si rassegnino e si preparino a un nuovo esborso di denaro. Proprio sulle nuove aliquote Iva, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, intervenendo al Forum della Confcommercio, a Cernobbio, è stato chiaro: «L’aumento dell’Iva è automatico se non troviamo altre fonti», ha spiegato il ministro riferendosi alla crescita di ulteriori 2 punti percentuali dell’Iva (dal 10 al 12 e dal 21 al 23) che da ottobre si abbatterà sulle teste dei cittadini.

FAR QUADRARE I CONTI Davanti a una platea di imprenditori, Passera non ha cercato scuse per giustificare la manovra Salva-Italia adottata dal Governo, e sull’aumen - to dell’Iva è andato dritto alla questione: «Si è dovuta mettere l’Iva da un certo punto per far quadrare i conti», ha detto il ministro, «l’impegno dell’esecutivo è quello di trovare altre risorse che evitino di farvi ricorso, è un impegno che riguarda tutti». Difficile però, al momento, rinunciare all’aumento dell’Iva. «Nei primi quattro mesi abbiamo preso iniziative strutturali, su riforma lavoro e produttività», ha continuato il ministro, «oggi dobbiamo impegnarci sui capitoli della crescita, sulla revisione dei capitoli di spesa e sul recupero dell'evasione, perché da lì possono arrivare risorse. L'impegno è quello di evitare di usare la clausola Iva». A rafforzare l’ineluttabile aumento, è intervenuto anche il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli: «A oggi l'aumento dell'Iva è previsto. È chiaro che se abbiamo risultanze molto positive, possiamo evitarlo, ma a oggi non possiamo dare alcuna indicazione in proposito». Parole che non sono piaciute al leader nazionale della Cgil, Susanna Camusso: «Far maturare in autunno un nuovo aumento dell'Iva determinerebbe uno straordinario peggioramento delle condizioni dei lavoratori e delle imprese».

L’IMU SULLE CASE Addio per sempre all’Ici, il nuovo incubo dei proprietari di immobili è l’Imu. L’Imposta municipale unica introdotta con la riforma del federalismo fiscale sostituisce sia l’Irpef sui redditi fondiari delle seconde case, sia, appunto l'Ici. Un cambiamento che i vari studi di settore non esitano a definire come un vero e proprio “bagno di sangue” soprattutto per i possessori di seconde case. L’ultima stima prodotta è quella di Confedilizia, che ha diffuso delle previsioni nere, rispetto alla vecchia Ici, complice l'aumento del 60 per cento della base imponibile dell'imposta, dovuto alla variazione del moltiplicatore della rendita catastale. Secondo i dati della Confesercenti, con l’Imu si registrano aumenti di imposta del 700 per cento, con picchi che arrivano addirittura al 3 mila per cento. Queste cifre si riferiscono alle seconde case date in locazione nei Comuni dove è già stata introdotta l’Imu sperimentale determinata dal Governo.

V.G.