Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Viaggio dal Medioevo al Mediaevo passando dalla Cagliari di Paperlit

Fonte: La Nuova Sardegna
26 marzo 2012

 
Incontro con Mario Mariani, 44 anni, economista e imprenditore Ict e New Media

 

Nato e formatosi nell’isola è diventato guru di Internet

A Cagliari le torri sono bianche, titolava un programma Rai negli anni della Rinascita. Mario Mariani, imprenditore economista, 44 anni, manager dell’Ict e dei New Media, le ha scelte come sfondo-cornice per il suo lavoro ipertecnologico.
Da qui, con l’azienda Paperlit Inc. battezzata tra California e Sardegna, col panorama della città turrita di Castello da una parte e dall’altra il blu del Golfo degli Angeli, si diletta di mettere on line il blasonato New York Magazine o il quotidiano turco Sabah da un milione e mezzo di copie al giorno. Tesse i contatti e firma i contratti con Espresso/Repubblica, Rcs-Corriere della Sera, CondeNast. È Mariani che affida alla rete il match program del Real Madrid e del Manchester City. Può esibire come business partner Aysling Digital Media Solutions, leader di mercato Usa sui servizi digitali per l’editoria tradizionale. Come se tutto ciò non bastasse, dopo aver sviluppato la piattaforma mobile (per Apple iOS e Google Android) sta centrando il focus su Facebook. Con la tecnologia di frontiera dell’ultimo nato - Paperlit Social Reader - e col sistema di pagamento Facebook Credits inserisce su iPhone e iPad Il Fatto Quotidiano e Famiglia Cristiana, The Boston Phoenix e Harvard Public Health Review. «Il dopo Gutenberg cammina alla velocità della luce, dal Medioevo siamo passati al MediaEvo», è solito ripetere Umberto Eco. «Questo nuovo prodotto ha un mercato potenziale di 800 milioni di lettori, è il sistema per traghettare al digitale il mondo tradizionale della carta e ci lavorano motivatissimi giovani sardi», dice Mariani dall’ultimo piano di una palazzina in via Sassari col panorama delle due torri di travertino bianco del Municipio.

Ieri è rientrato da Manhattan, dalla fiera nordamericana dell’editoria. Ha ritrovato la sua scrivania ampia e ordinata. Tanta luce mediterranea di primavera. In un angolo i libri dell’autore preferito, Malcolm Gladwell, sociologo e giornalista (redattore capo a New York del Washington Post), per Time uno dei cento personaggi più influenti al mondo, autore di Blink (Batter di ciglia), Outliers (Fuoriclasse) e di The Tipping Point (Il punto critico, ma anche Il momento del decollo). Decollo che per Mariani avviene tutto nella terra dei nuraghi perché in Sardegna nasce, cresce e ha casa (con propaggine estiva davanti a Capo Carbonara di Villasimius). Figlio di un ingegnere (Carlo, 83 anni, ex direttore generale dell’ex Esit) e di mamma Anna Fadda, ultimo di quattro figli, frequenta le elementari di via Venezia, alle medie ha come vicepreside Antonio Milleddu, tecnologo fin de siècle: «Insegnava Applicazioni tecniche ed eravamo all’avanguardia, in aula avevamo costruito un tornio con un motore di lavatrice, issato su una base di cemento. Realizzare un forno iper-moderno era stato un gioco, a fine corso avevamo cotto piatti di ceramica».
Liceo scientifico all’Alberti (prima scuola in Italia a dotarsi - anni’90 - di sito Web). All’università sceglie Economia, tesi con Franco Cabras sulla valutazione del capitale economico di impresa, voto di laurea 109. Subito dopo a Pisa, master in Management dell’innovazione tecnologica con Riccardo Varaldo. Tesi ad hoc sulla politica comunitaria per l’innovazione tecnologica nelle piccole e medie aziende. Il resto è un viavai frenetico proprio nel settore delle tecnologie dell’informazione dove la Sardegna del dopo petrolchimica si ritaglia una nicchia niente male. Per Mariani stage al Bic Sardegna, vince il concorso al neonato Consorzio 21 dove si occupa proprio di trasferimento tecnologico quando nell’isola alcuni politici vedevano lontano (Mario Melis e Antonello Cabras sono tra i fortunati corteggiatori del Nobel Carlo Rubbia che spezza col Crs4 l’isolamento della Sardegna). Mariani entra proprio al Crs4 di via Sauro, nei pressi della Regione di viale Trento. «Qui vedo i ricercatori che stavano studiando Internet». Il confronto è con gli esperti del Cern di Ginevra, nasce il linguaggio Html (HyperText Markup Language) fra tag, link, i mille usi del www, browser e layout. È già evidente quale sarà l’impatto di Internet. «Nel 1995 mi dimetto dal Consorzio 21 ed entro a Video On Line, headquartier in viale Regina Elena, sede della redazione della tipografia de L’Unione Sarda. La Sardegna diventa meta di pellegrinaggio informatico da tutto il mondo». Se la fantasia imprenditoriale vola bene, così non è per la gestione economica. Dopo due anni il marchio Vol è comprato da Telecom Italia, diventa Tin.it che per altri due anni avrà sede a Cagliari. Mariani è tra i dirigenti di punta, fa il pendolare fra Sardegna e Roma.
1998. Decolla Tiscali. Mariani sarebbe piaciuto assai a Mario Monti ed eccolo cambiare ancora una volta azienda. Per la Sardegna è boom internazionale. Renato Soru - fondatore di Tiscali - finisce nelle prime pagine dei giornali di mezzo mondo affianco a Bill Gates, Ron Sommer di Deutsche Telecom, Franco Tatò dell’Enel, Thomas Middelhoff di Bertelsmann. Tiscali è quotata in Borsa e il suo nome si affianca a quello della Fiat. La Nuova Sardegna, con Daniela Paba, il 28 luglio 1999 titola: «Tiscali festeggia a Villa Satta i suoi 240 mila abbonati».
Dietro questo boom c’è anche Mariani che si occupa prima di marketing e di coordinamento per lo sviluppo dei prodotti. Accesso a Internet da rete fissa, mobile e satellitare, portali in 15 Paesi, canali telematici multilingue. Cresce professionalmente. Dal 2006 al 2008 è amministratore delegato di Tiscali Italia che trasloca nella laguna di Santa Gilla.
Mariani globetrotter lascia anche Tiscali e nel 2009 fonda The Net Value, una start-up che fornisce servizi di incubazione nel settore degli Ict e dei New Media, offre consulenze ed è il core business di Mariani. Fonda, per stare anche fra le mura di casa, anche Easymius offrendo servizi turistici nel territorio di Villasimius. Ma la nuova svolta è l’alleanza con un altro ex di Tiscali, Gionata Mettifogo «43enne lupo di mare dell’innovazione, maghetto veronese e genio del software» che a Severino Colombo, per il mensile Wired, confida: «Sono rimasto a Cagliari tre anni e mezzo, poi mi sono stufato. Fare le stesse cose mi dà l’impressione che mi sto mummificando».

Stessa filosofia del fare e del mutare per Mariani. Che con Mettifogo - dopo un vis-à-vis su skype tra Cagliari e Menlo Park - sogna di offrire agli editori la migrazione dalla carta al digitale con i touch screen. Nasce Paperlit con passaporto dei due mondi. Quello degli States è in piena California, Menlo Park, località che ha oscurato Palo Alto. Il mondo tricolore-quattromori è a Cagliari, zona piazza Matteotti. Qui Mariani si interessa di acquisire i clienti. E ci riesce alla grande. Nomi blasonati dell’editoria italiana, europea, mondiale. Si tratta di esportare giornali e riviste su web e mobile, gratuitamente o a pagamento. Occorre convertire i pdf in formati compatibili con l’e-reading. E la Sardegna queste competenze le ha. Eccome. Una settimana fa Il Sole 24 Ore, annunciando l’ingresso in 6Sicuro.it del fondo PrincipiaII, ha scritto che proprio 6Sicuro.it «aprirà una nuova sede operativa a Cagliari che pare stia ridiventando una nuova Silicon Valley nostrana». Chiosa Mariani: «Cagliari è piena di tecnici informatici bravissimi, che hanno girato il mondo e il mondo conoscono. E sono motivati. In Sardegna ci sono competenze informatiche elevatissime. È il risultato della sfida decollata col Crs4».

Basta curiosare nelle stanze della succursale nuragica di Paperlit. Massimo Cesaraccio, ingegnere informatico sassarese di 28 anni, è un emigrato di ritorno dall’Irlanda. «Sto perfezionando il software di un cliente di Washington». Idem per Simona Girei di Iglesias, per Marco Atzori di San Nicolò d’Arcidano, per Giorgia Aramu anche lei di Iglesias votata all’Ict dopo la laurea in Economia. Fabio Avelli direttore amministrativo. Giornali e musica. Leonardo Paschino ha 31 anni, è di Sennori dove ha lo studio, laurea a Pisa. Suona il basso. «Per lanciare la Startup iuLive.net ho deciso di entrare in The Net Value. Con me lavorano Alessandro Nardecchia chitarrista di 27 anni di Nulvi. C’è anche Roberta Causin 29 anni di Sassari, rientrata da Torino». Che cos’è iu.Live.net? «Un social network tematico di musica amatoriale ed emergente, punto di riferimento per gli eventi dal vivo. Gli iscritti possono interagire tra loro, guadagnando nuovi followers e maggiore visibilità». Locale e globale. C’è un innesto straniero con Jonatan Brownstein. C’è l’alleanza finanziaria con i fondi Annapurna Ventures e l’olandese/italiana Zernike Meta Ventures. È con queste forze integrate che, dopo l’Europa e gli States, si pensa agli altri continenti. «Stiamo studiando i mercati asiatici e nordamericani. Le potenzialità ci sono tutte e anche da qui, da Cagliari, siamo in grado di garantire a chiunque prodotti d’eccellenza. Nel mondo digitale, grazie a Internet, è possibile in pochissimo tempo fare percorsi imprenditoriali di spessore. È necessaria una tecnologia di frontiera e sono sufficienti capitali limitati». Il bilancio dei primi due anni di Paperlit? «Siamo presenti in quindici Paesi del mondo. Nelle prime cento applicazioni al mondo nel settore editoriale 39 sono firmate Paperlit». Paperlit vuol dire anche Sardegna. Da Iglesias a Sennori, check point a Cagliari.