Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rom, arriva lo sgombero

Fonte: L'Unione Sarda
16 marzo 2012

L'assessore Orrù: «Condizioni igieniche e di ordine pubblico preoccupanti»
 

Addio al campo nomadi della 554: verrà chiuso
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Risse tra famiglie rivali, case-baracche abbattute con le auto per ripicca, inquinamento ben oltre i limiti delle leggi e della tolleranza di chi abita nei quartieri vicini: è per questi motivi - e per le condizioni igieniche terribili in cui vivono i bambini - che il campo nomadi della 554 verrà sgomberato. La decisione è nell'aria da qualche mese, ma nelle prossime settimane diventerà realtà. Le famiglie rom verranno ospitate in alloggi, probabilmente fuori città: questo consentirà di svuotare gradualmente il terreno stretto tra Mulinu Becciu e gli svincoli delle Strade statali alla periferia della città. Per la sistemazione dei nomadi verranno utilizzati gli stessi finanziamenti regionali destinati alla ristrutturazione del campo.
 

IL PROGETTO L'assessore alle Politiche sociali Susanna Orrù parla di un «progetto di inclusione sociale, che consentirà di inserire meglio i rom nella comunità». Ma soprattutto lo sgombero servirà «ad assicurare condizioni di vita migliori ai bambini e agli abitanti del campo, oltre a quelli dei quartieri vicini. C'è una questione igienico sanitaria pericolosa, per non parlare dell'ordine pubblico».
 

IL PERCORSO Lo sgombero, che potrebbe cominciare già all'inizio della prossima settimana, verrà seguito passo per passo dalla prefettura e dalle forze dell'ordine. Anche perché se una parte dei rom accetterà serenamente le nuove sistemazioni, non è detto che tutti decidano di abbandonare il campo. Però la liberazione delle baracche e del terreno non sarà improvvisa - come successe per l'ex fabbrica dell'Edem sarda a Giorgino, occupata da un centinaio di senegalesi -, ma durerà probabilmente fino all'estate.
 

IL BLITZ I controlli di mercoledì mattina sono serviti per fare un censimento: nel campo vivono 105 persone. La maxi-operazione era stata pianificata dopo che nelle ultime settimane il campo è stato al centro di alcuni episodi preoccupanti. A parte i continui incendi (in cui vengono distrutti quintali di pneumatici, materiali plastici e altri rifiuti) che ogni notte vengono accesi nelle immediate vicinanze delle baracche (costringendo i vigili del fuoco a fare avanti e indietro per ore), per ben due volte si è rischiata la tragedia, a causa delle ruggini tra le due famiglie che convivono nell'accampamento. La notte del 18 febbraio un rom di 41 anni aveva usato la sua auto come ariete per abbattere la baracca del fratello in cui dormivano anche cinque bambini, nessuno dei quali era fortunatamente rimasto ferito. Poi era sparito dal campo insieme alla famiglia, ma la vendetta era comunque arrivata: nel giro di pochi giorni gli era stata bruciata la roulotte e la macchina.
A gennaio l'uomo era stato protagonista di un altro episodio: dopo essersi ubriacato, si era scagliato armato di sciabola contro i rivali, per fortuna senza riuscire a ferirli. Poi se l'era presa con i poliziotti e aveva colpito con la spada il cofano di una delle auto di servizio, finendo per essere arrestato. C'è poi il versante illegalità e furti: solo nell'ultimo mese la polizia ha individuato nel campo sulla 554 due auto cariche di rame appena rubato, mentre un sequestro analogo è stato compiuto dai vigili urbani a inizio febbraio.
 

LA SCELTA Un quadro che ha convinto il Comune ad avviare lo sgombero degli alloggi sulla Statale 554. Del resto era stato lo stesso sindaco Massimo Zedda ad annunciare in Consiglio che la soluzione sarebbe arrivata «al più presto». A novembre l'Aula aveva chiesto, con un ordine del giorno, di «bonificare e ristrutturare il campo». Si è fatto di più.
Michele Ruffi