Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tassa rifiuti? Dipende da Uta

Fonte: La Nuova Sardegna
15 marzo 2012

Tecnocasic chiede l’assenso per la discarica delle ceneri



Il sito è idoneo ma nel 2009 l’accordo saltò per la poltrona negata a un rappresentante del Comune

CAGLIARI. Costi alle stelle, tasse sui rifiuti sempre più care, ce n’è abbastanza perché Tecnocasic, Regione e Provincia tornino alla carica per chiedere di fare la discarica delle ceneri dei rifiuti bruciati a S’Ottoni Mannu, campagna di Uta, vicino ma non troppo (dicono adesso) al nascente carcere di Uta. Che dice Uta?
La comunità che, per la gestione dei rifiuti, ruota attorno all’impianto del Tecnocasic di Macchiareddu aspetta questa risposta. Tecnocasic da anni porta le ceneri alla discarica di Serdiana pagando il deposito dei rifiuti e anche il trasporto, una quota di denaro in più che, a catena, attraverso i comuni, si riversa sulle tasse imposte ai cittadini. Con la fossa propria dove stipare le ceneri contenute in sacchi, i costi si abbatterebbero: un’equazione spiegata ancora una volta anche alla collettività di Uta nella riunione di due giorni fa. La collettività di Uta conosce bene il problema: nel 2009 si era a un passo dall’accordo, ma, si racconta ancora oggi, la poltrona negata nel consiglio di amministrazione del Casic a un rappresentante del Comune, fece saltare l’intesa e la gestione dello smaltimento dei rifiuti del Cagliaritano è stata trascinata dal rincaro dei prezzi di questi anni. L’oggi in realtà è cominciato alla fine del 2011 quando enti e Tecnocasic hanno bussato di nuovo alle porte del comune di Uta per chiedere l’assenso sul «sito», un terreno a più di due chilometri dal nuovo carcere indicato anche nel piano regionale e ritenuto idoneo dalla Provincia. «Più di due chilometri» è un’indicazione necessaria: nessun insediamento umano con le leggi attuali può trovarsi a una distanza inferiore da una discarica seppure di rifiuti inerti. Che dice la comunità di Uta? Il sindaco, Giuseppe Pibia (eletto nel maggio scorso in una lista civica): «Che in tempi brevi daremo una risposta, che la daremo discutendo della questione anche tutti i giorni con la minoranza in consiglio, che poi organizzeremo un’assemblea pubblica perché sia la popolazione, direttamente, a dirci se l’assenso si dà o no». Finiti gli appetiti sulle poltrone: «Ci siamo dati una regola: tutti i comuni siedono nel consiglio di amministrazione del Cacip a rotazione. Per due mesi alla fine del 2011 è toccato a noi e a Elmas, poi è arrivato il commissariamento, comunque adesso non ci sono più indennità...». Tornando alla discarica: la decisione della comunità di Uta passa attraverso la valutazione della convenienza dell’operazione. Sul piatto ci sono sconti al Comune e compensazione sociale misurabile in opere pubbliche. La discarica, spiega Pibia, provoca un risparmio per tutti i comuni del bacino: Uta, per esempio, paga 173 euro a tonnellata di rifiuti che viene incenerita al Tecnocasic, con la discarica ne pagherà 40 in meno. Per Uta, però, ci saranno sconti maggiori «cosicché - continua il sindaco - avremo riduzioni sulla tassa per l’incenerimento rifiuti e per il canone fognario. La prima rassicurazione, però, dovranno darcela sulla salute».

(a.s.)