Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La protesta dei ventimila e la crisi invade Cagliari

Fonte: Sardegna Quotidiano
14 marzo 2012

L’ISOLA IN PIAZZA

 

In ventimila in piazza con un’uni - ca richiesta, gridata: «Lavoro». Ieri si è fermata la Sardegna intera per lo sciopero generale di Cgil, Cisl e Uil. Cagliari è stata invasa da migliaia di lavoratori, di tutti i settori produttivi: dall’industria fino agli edili, passando per gli artigiani e gli operatori dei call center. Il lungo corteo è stato aperto dallo striscione “Rossella Urru libera”e hanno sfilato anche i sindaci, simbolo dei territori disastrati dove i posti di lavoro scompaiono insieme alla risorse per gli enti locali. Il fiume di bandiere rosse, blu e bianco-verdi di Cgil, Uil e Cisl è arrivato intorno alle 11,30 in piazza del Carmine per il comizio finale, chiuso dal segretario generale della Uil Luigi Angeletti. È stato fischiato e contestato, ma ha continuato a parlare attaccando il governo Monti: «Sembra prevalere l'idea che si possa governare gestendo gli interessi di chi ha i soldi», ha affermato, «Questo è un paese che ha 120 miliardi di euro di evasione fiscale l’anno, lo Stato si regge sulle tasse dei lavoratori. I costi della politica sono elevati come da nessun altra parte. Non ce lo possiamo più permettere».

CAPPELLACCI APRE, REAZIONI

Intanto un primo risultato i sindacati l’hanno portato a casa. Nel primo pomeriggio di ieri è arrivata l’apertura del governatore Ugo Cappellacci, disponibile ad un vertice con i confederali: «Già nei prossimi giorni la giunta chiederà una ripresa del confronto con i sindacati, per individuare le basi per un’azione comune. Le motivazioni che oggi hanno condotto migliaia di sardi in piazza riaffermano con forza la necessità del dialogo ». Ma Mario Medde, leader della Cisl sarda ribadisce: «A fronte del disagio che manifestiamo c’è il silenzio totale del governo nazionale e della Regione sul rilancio delle attività produttive. La classe dirigente sarda non soddisfa la domanda di lavoro ed è poco credibile quando tenta di alzare la voce con Roma». Enzo Consta, numero uno della Cgil in Sardegna avverte: «Continueremo la nostra battaglia per il lavoro e le tutele fino a quando non verrà attivato un tavolo di confronto serio che ponga la vertenza Sardegna nell’agenda del governo nazionale». Contro qualsiasi vertice tecnico si schiera invece Francesca Ticca, segretario generale della Uil: «Non servono più», spiega, «le soluzioni devono essere politiche per dare risposte al sistema produttivo: non assistenzialismo, ma lavoro ». Ma soprattutto la vertenza Sardegna deve arrivare a Roma. Lo sottolinea con forza Luigi Sbarra, ai vertici nazionali della Cisl: «L’atteggia - mento del governo verso l’Isola è stato irrispettoso», dice, «non si può non rispondere ad una emergenza di questo tipo».  

SINDACI E OPERAI IN CRISI

Lo gridano anche le fasce tricolori, in corteo. Massimo Zedda, primo cittadino di Cagliari: «I tagli stanno ammazzando i Comuni. Dai 26 milioni di euro in meno previsti a dicembre siamo arrivati 31. È un dramma, cercheremo di non colpire i ceti più deboli ». Rocco Celentano, è alla guida di Siniscola: «Bisogna attivare politiche industriali serie nella provincia di Nuoro, da noi la disoccupazione è alle stelle, non sappiamo più cosa fare ». E poi c’è Luigi Biggio, assessore alla cultura di Iglesias che rappresenta il sindaco Luigi Perseu: «La situazione dell’industria nel nostro territorio sta diventando pericolosa: la perdita di tanti posti di lavoro significherebbe la morte del Sulcis». Vinicio Tedde, assessore al patrimonio al comune di Sassari denuncia: «Ci saranno 11 milioni in meno, gli enti locali stanno morendo”» Insieme ai disoccupati e cassa integrati, presenti in massa ieri mattina. In prima fila gli operai dell’Alcoa ed Eurallumina, con i loro caschi sbattuti nei vetri dell’ingresso del portone del palazzo di via Roma. Ma anche quelli dell’Ila, Enzo Ligas della Fiom: «Siamo in attesa che la nostra vertenza si concluda: la fabbrica è stata acquistata, in 160 stiamo aspettando di essere richiamati al lavoro». Ancora, l’ex Rockwool, 60 posti di lavoro inghiottiti nel nulla: «I macchinari sono stati portati in India», spiega Floriano Saurra, «per ora siamo in mobilità e poi non si sa». La via crucis della fabbriche in agonia continua con la Carbonsulcis. Sandro Mereu: «Domani ci sarà un incontro a Bruxelles per avere il via libera per un progetto innovativo che farà riavviare gli impianti, siamo stanchi di combattere » .

Francesca Ortalli

IL CASO ANGELETTI «SOLO QUALCHE FISCHIO»

L’intervento della leader della Uil, Luigi Angeletti, è stato accompagnato da fischi provenienti dalla piazza. ma i tre leader sindacali sardi gettano acqua sul fuoco: «Solo sparuti dissensi pervenuti da un piccolo settore della piazza, da pochi manifestanti che sventolavano insegne di un partito politico e non bandiere dei tre sindacati confederali». Mario Medde (Cisl), Enzo Costa (Cgil) e Francesca Ticca (Uil) rispondono cosi alle contestazioni sull'articolo 18 che hanno accompagnato parte dell’intervento del leader Uil. Secondo i tre segretari, «lo sciopero è perfettamente riuscito e l’unità manifestata con questa grande iniziativa è importante per rafforzare le proposte di Cgil, Cisl e Uil per lo sviluppo e l’occupazione in Sardegna e nel Paese. Particolarmente applaudito», sottolineano Medde, Costa e Ticca in una nota congiunta, l’intervento del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti che, insieme a Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil, e a Luigi Sbarra, segretario confederale della Cisl, ha concluso il comizio.