Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«È una situazione drammatica»

Fonte: L'Unione Sarda
13 marzo 2012

L'ANALISI. Confcommercio e Confesercenti: la crisi è dura ma si può vincere


«Drammatica e preoccupante». Due aggettivi che Roberto Bolognese, presidente provinciale di Confesercenti, utilizza per descrivere la situazione del commercio in città. Il pensiero che il periodo più critico sia trascorso viene subito fugato: «Pensavamo di aver toccato il fondo l'anno scorso: non è così, quest'anno precipiteremo nel baratro».
I FATTORI Le cause traggono origine, innanzitutto, da una flessione della richiesta e, di conseguenza, da un rapporto sbilanciato tra incassi e spese: «I costi di un esercizio commerciale», continua Bolognese, «sono insostenibili. Gli affitti, che nei locali del centro ammontano a trentacinque euro al metro quadro, non sono stati ritoccati verso il basso. Altro fattore negativo è la pressione di Equitalia». Relativamente all'effetto che l'agenzia di riscossione produce sugli esercenti, per il presidente di Confesercenti «è una vera e propria vessazione che crea uno stato psicologico di prostrazione e di pessimismo». Nessun settore può cantare vittoria: «Abbigliamento e calzature registrano la crisi maggiore, sentono la recessione, seppur in misura inferiore, anche bar e ristoranti. Il comparto hi-tech è l'unico che rimane a galla». Bolognese invoca l'aiuto delle istituzioni affinché «si attivi subito un piano straordinario per il commercio che consideri il turismo elemento fondamentale per la ripresa, poiché la sola clientela cittadina non basta più».
LE RICETTE DI CONFCOMMERCIO Giancarlo Deidda, presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio, analizza la situazione e dichiara: «Non è un momento facile, si registra un notevole taglio dei consumi in tutti i settori, anche in quello alimentare. In calo anche il comparto del turismo che registrava in passato un andamento positivo». Per intravedere una soluzione al problema servono provvedimenti mirati: «Innanzitutto dobbiamo contrastare l'aumento dell'Iva», afferma Deidda, «che rappresenta un gravissimo ostacolo perché, soprattutto nel settore ricettivo, perderemo la concorrenzialità rispetto ad altre nazioni. È necessario, poi, individuare linee di credito specifiche che aiutino sia la nascita di nuove imprese sia la ristrutturazione di quelle esistenti. Per questo abbiamo già contattato i due istituti bancari regionali».
Una situazione difficile ma che, ancora, offre margini di ripresa: «Infrastrutture, innovazione e qualità» conclude Deidda, «solo attraverso questi criteri potremo essere competitivi e migliorare l'offerta. La ripresa economica e il rilancio del commercio cominceranno con l'aumento dei consumi e con nuova domanda aggiuntiva».
Matteo Sau