Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

L’ISOLA DEL TURISMO NON PARLA TEDESCO

Fonte: Sardegna Quotidiano
12 marzo 2012

L’ISOLA DEL TURISMO NON PARLA TEDESCO

di Davide Collu

Niente di nuovo sotto il sole. Almeno sotto il sole del turismo sardo giacché l’atteggiamento delle tre amministrazioni coinvolte - Regione, Provincia e Comune di Cagliari - non ci colpisce per niente, ma conferma la propensione, trasversale dal punto di vista del colore politico, a strapazzare il settore che troppo spesso viene evocato per ventilare soluzioni alla disastrata situazione economica della Sardegna. Peccato che, nei fatti, gli amministratori si rivelino costitutivamente incapaci di dare soluzioni alle più banali e basali richieste che giungono dal mercato. E proprio il mercato, ancora una volta, è il problema del turismo in Sardegna, è “l o nt ano” e non vota qui e, quindi, non è interessante per coloro i quali hanno come obiettivo fondante della propria attività amministrativa quello di organizzare e sostenere azioni autoreferenziali, tendenti ad enfatizzare il proprio ruolo di amministratori al punto da trascurare di dare risposte a un operatore tedesco intenzionato a programmare la Sardegna (costo dell’operazione zero euro) e contemporaneamente organizzare l’ennesima spedizione in Germania (in pompa magna e con codazzo di addetti vari al seguito, comprese le immancabili picchettate a base di prodotti sardi) per cercare operatori che acquistino il nostro prodotto, spendendo cifre considerevoli! Il caso del tour operator snobbato dai nostri amministratori mostra che serve un Osservatorio per rilanciare il settore Gli operatori del nostro settore conoscono questo sistema, siamo consapevolmente coinvolti e non siamo mai stati in grado di invertire questa situazione, ciascuno concentrato esclusivamente nella gestione della propria attività e incapaci, in sintesi, di rappresentare un interlocutore credibile per gli amministratori. Chi amministra il turismo in sardegna può, incredibilmente, fare a meno di dare conto del proprio operato, giacché non esiste alcuna verifica sui risultati delle azioni delle amministrazioni e degli enti a vario titolo coinvolti. Gli operatori chiedono da tempo la costituzione di un Osservatorio capace di analizzare l’andamento dell’intero settore, dell’intera filiera turistica, un elemento quindi in grado di fornire indicazioni utili per la verifica delle azioni svolte. E in grado, soprattutto, di monitorare e scandagliare con attenzione i principali bacini internazionali della domanda, e fornire tempestivamente suggerimenti utili per aiutare l’intero comparto a superare periodi di incertezza e estrema difficoltà, come quello che stiamo attraversando e che non sarà breve, per cercare di affermare il prodotto turistico sardo sui vari mercati. Ho il convincimento che un Osservatorio del sistema turistico sardo saprebbe fornire indicazioni vitali per la crescita del comparto, ma saprebbe anche distinguere facilmente quali azioni di comunicazione e promozione del territorio sono efficaci e quali, invece, vengono effettuate con l’esclusivo fine di compiacere il proprio elettorato, il proprio bacino, con gli amministratori che non concertano le azioni e che cianciano a vanvera stereotipi rivolti al sistema consociativo di attori e comparse del territorio amministrato. Anche per il nostro settore i tempi sono molto difficili, e quindi ancora più rilevante e auspicabile sarebbe un’azione sinergica della pubblica amministrazione (intendendo anche o soprattutto chi amministra i trasporti per l’Isola) con le aziende private, per non vanificare opportunità come quelle lamentate dall’operatore tedesco. Componente Direttivo Sezione Turismo di Confindustria Sardegna Meridionale