Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il bunker degli esasperati

Fonte: L'Unione Sarda
12 marzo 2012

SAN MICHELE. Viaggio nel rione della disoccupazione, povertà e abusivismo

In piazza Medaglia Miracolosa si vive sotto assedio

I quattro edifici color crema sono il muro che separa piazza Medaglia Miracolosa dal resto di San Michele. E della città. Una strada si insinua tra le venti palazzine: qui ci sono 160 appartamenti di edilizia popolare, dove vivono altrettante famiglie. Case comunali, dove c'è urgente bisogno di manutenzione. Sono assegnate a dei legittimi proprietari. Ma più del 10 per cento sono occupate abusivamente. L'ultima, la ventesima, è stata sfondata sabato da una giovane coppia con un bambino di due anni.
L'EMERGENZA Chi vive in questo bunker è esasperato. Povertà, disoccupazione e disagio sociale sono terreno fertile per la microcriminalità. Ma la maggior parte della “gente di piazza Medaglia Miracolosa” vive onestamente. Tra mille difficoltà e con il timore di uscire di casa. Perché potrebbe rientrare e trovarla occupata. «È una zona che presenta parecchi problemi», conferma la dirigente dell'area Servizi sociali, Ersilia Tuveri. Un dato su tutti: «Gli uffici circoscrizionali di via Abruzzi sono aperti tre giorni alla settimana. Si formano file lunghissime di persone bisognose di casa e lavoro. L'affluenza è altissima ed è complicato rispondere a tutti».
IL GHETTO La piazza sembra disegnata per essere un piccolo ghetto. Ma la responsabilità non è solo di chi ha stilato il progetto. «Le istituzioni sono assenti», sbotta Gianni Chessa, consigliere comunale dell'Udc e componente delle commissioni Politiche sociali e Lavori pubblici, «è una delle aree maggiormente a rischio. C'è una disoccupazione dilagante, molta povertà assoluta ed elevata dispersione scolastica».
LA REAZIONE I residenti colgono il distacco delle istituzioni. E agiscono di conseguenza. L'abusivismo ne è l'esempio. Su 160 case popolari, 20 sono occupate da non assegnatari. Per non parlare del mercato in nero: il legittimo proprietario dà in affitto l'abitazione. E quando ci sono sgarri ci si affida alla giustizia “fai da te”. Come accaduto venerdì pomeriggio: una casa data alle fiamme per chissà quale motivo e una coppia, con bambino, senza più un tetto. Perché se non hai un'abitazione, ti devi arrangiare. «Quotidianamente va in scena una guerra tra poveri», aggiunge Chessa, «con persone che occupano case destinate ad altri. Come intervenire? Applicando il protocollo d'intesa siglato anni fa da Prefettura, Comune e Procura della Repubblica».
Davanti a un'occupazione si mettono in moto Polizia municipale, Servizi sociali e Ufficio alloggi: e si cerca un'alternativa per evitare sgomberi forzati, dalle conseguenze imprevedibili. Non sempre è possibile. «Le domande per una casa popolare», ricorda Ersilia Tuveri, «sono tantissime, non ci sono abitazioni nuove e bisogna aspettare che si liberi qualche posto». Servirebbero nuovi alloggi popolari. «Non a Is Mirrionis», conclude Chessa, «dove sette case su dieci sono popolari».
Matteo Vercelli

 

La storia
Due giorni fa
l'ultima abitazione
“requisita”
Sabato mattina l'ultima occupazione abusiva. Una giovane mamma di 25 anni, aiutata dal compagno, con il figlio di due anni si è impossessata dell'appartamento al quarto piano del civico 4. Da alcune settimane era rimasto libero per la morte del proprietario ed era in attesa di alcuni lavori, prima di essere consegnato al nuovo assegnatario. Ma la disperazione di una giovanissima coppia ha avuto il soppravvento: hanno approfittato della momentanea assenza della guardia dell'impresa e sono entrati.
Venerdì c'era stato il rogo al primo piano della palazzina, al numero 9. Una vendetta nei confronti della coppia che ci viveva. Una settimana prima, sempre in piazza Medaglia Miracolosa, era stato recuperato lo scooter usato per la rapina alla pizzeria Bambù, a Genneruxi. (m. v.)