Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Duemila palloncini per «Rossella libera»

Fonte: La Nuova Sardegna
9 marzo 2012



Samugheo, l’intero paese al corteo che ha sfilato sino alla casa della cooperante




DALL’INVIATO GIAMPAOLO MELONI

SAMUGHEO. Una nuvola di palloncini gialli e bianchi si alza sullo sfondo celeste di un cielo appena carezzato dall’imbrunire. Sono i duemila messaggi dei bambini che invocano “Rossella libera”. Il volo di tre colombe racchiude le parole urlate da tutta l’Italia: si sciolgano quelle catene vere e virtuali e la ragazza torni a casa. Presto. L’8 marzo unisce la lotta e le speranze di emancipazione delle donne e dei popoli, delle famiglie e dei paesi.
È stata una giornata di preparativi. Magliette gialle, cestini di mimose, bambini indaffarati, dalle materne alle medie, quella scuola frequentata da Rossella che fa dire a un’insegnante: «È l’orgoglio di una Samugheo che ha quei valori».
Il paese non si arrende. La Sardegna non cede. Ci sono anche alcuni ragazzi che invocano un miracolo da Antonia Mesina, la santa di Orgosolo. Una ragazza, tra i tanti messaggi scandisce: «Rossella resisti come noi con te». Poi volano in cielo i palloncini, diffondendo la speranza che presto Rossella possa tornare libera e riabbracciare parenti e amici a Samugheo, dove è nata e ha vissuto finché ha scelto di dedicare la vita ai bambini Saharawi del campo profugi di Tindouf, in Algeria, dove è stata rapita il 23 ottobre, 139 giorni a oggi.
Si chiude così la giornata internazionale della donna che l’intero paese ha voluto dedicare quest’anno alla sua «donna speciale», come hanno scritto colleghe e colleghi dei genitori della giovane cooperante che hanno voluto questo appuntamento. «Samugheo unita»: il comitato dei cittadini, la parrocchia, il municipio, i volontari, le associazioni. La passeggiata comincia poco prima delle 18. Il corteo riempie le strade segnate da decine di drappi alle finestre, dalla piazza del Municipio fino alla casa dei genitori, in via Brigata Sassari, dove il papà Graziano, comandante della Polizia municipale, e la mamma Marisa, dirigente dell’Ufficio tecnico, aspettano con angoscia la telefonata che annuncerà la fine della prigionia della loro figlia.
Davanti a tutti i bambini, duecento. E tanti genitori. «Sappiamo che non è facile raggiungere il cuore di chi l’ha rapita e di chi la tiene prigioniera, ma in questo giorno speciale non potevamo far mancare il nostro conforto e la nostra solidarietà ai genitori e ai fratelli di Rossella», spiegano gli organizzatori della manifestazione.
Sono giornate concitate. Sabato scorso il paese aveva cominciato a festeggiare per la liberazione di Rossella, sembrava una certezza. Ma dalla Farnesina non sono arrivate conferme. Fino al gelo di una smentita propagata dalla Mauritania. L’Unità di crisi del ministero degli Esteri resta la sola postazione di fonti sicure per la famiglia Urru. Tutelati da grande riservatezza, contatti ci sono stati anche ieri. La telefonata tanto attesa non è ancora arrivata.
La solidarietà non si spegne. Con la Sardegna intera, tutta l’Italia ieri si è mobilitata. «Impossibile non dedicare questo 8 marzo a Rossella Urru - ha detto Emilia Sereni, vicepresidente dell’assemblea nazionale del Pd -, ma è anche la giornata per dare voce alle tante energie e competenze femminili». Decine di Comuni hanno aderito all’appello dell’Anci (associazione nazionale dei Comuni italiani): La Spezia, Genova, Firenze, Viareggio, Reggio Emilia (tutti hanno richiamato anche Sandra Mariani, altra italiana rapita). «Mi auguro che il problema dei nostri rapiti trovi presto soluzione», ha auspicato il ministro della Cooperazione internazionale Andrea Riccardi. Un richiamo «alla necessità di compiere progressi per le donne», ha fatto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Margaret Chan. In Sardegna, appelli sono stati lanciati dalla commissione Pari opportunità della Provincia di Cagliari, dal sindaco del capoluogo Massimo Zedda, al quale si è affiancata Daniela Ducato, imprenditrice di Guspini nominata ieri «Donna dell’anno». Anche le detenute e le agenti della polizia penitenziaria di Cagliari hanno espresso solidarietà. Infine, la Federazione nazionale della stampa ha invocato la liberazione. Domani alle 8.20 di Rossella si parlerà anche nella trasmissione di RaiUno “Uno Mattina”.