Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Sant’Elia Il futuro chiuso in un cassetto

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 marzo 2012

 

RIQUALIFICAZIONE Dopo cinque anni di gestazione il Master plan da 37 milioni da novembre è fermo negli uffici di Area in attesa del via libera dalla Regione. Ecco gli interventi previsiti

Il futuro di Sant’Elia è chiuso in un cassetto. Il Master plan per la riqualificazione del quartiere è pronto e a disposizione ci sono i 37 milioni previsti, ma Sant’Elia è sempre nelle stesse condizioni. La Giunta regionale ha approvato i primi atti per la riqualificazione del rione nel 2006, proprio nell’anno in cui c’è stato il passaggio da Iacp ad Area. Da allora sono partiti gli studi e le ultime modifiche al business plan sono arrivate a giugno del 2011, che da novembre è negli uffici di Area che aspetta il via libera dalla Regione. nel documento c’è la radiografia completa degli alloggi costruiti tra il 1978 e il 2000 che ora ospitano circa seimila persone. Gli edifici sono divisi in quattro lotti: Del Favero, Lame, Torri e Anelli. Nel 2006 la Regione ha messo a disposizione 30 milioni e Area ha pronti gli altri sette per realizzare la fase 1 del progetto. È quella che riguarda tutti gli aspetti esterni del rione, la creazione di nuove piazze, parcheggi, aree verdi e spazi per attività commerciali. Compresa la futura evoluzione legata al porticciolo destinato a crescere negli anni.

Per ogni lotto sono state fatte aposite indagini su quali interventi sono necessari, ma uno degli approcci comuni a tutti gli edifici e quello di creare divisioni più nette tra le parti provate e quelle pubbliche, in modo da eliminare il forire di barriere e separazioni realizzate a mano nel tempo dagli inquilini per rivendicare uno spazio proprio. Il primo blocco costruito è stato quello Del Favero del ‘76, che prende nome dall’impresa che l’ha realizzato. 9 milioni di spesa per edifici con 265 alloggi prefabbricati a cui non saranno aggiunte nuove volumetrie residenziali, ma è previsto un frazionamento perché il 46 per cento degli alloggi sono pentavani. Qui gli interventi avranno lo scopo di sfruttare al meglio le piazze esistenti (Lao Silesu, Falchi e De Muro). Poi ci sono le tre Lame di via Schiavazzi con 433 alloggi costruiti con prefabbricati e murature in cui vivono 1.750 persone: la Lama Puddu dell’85, quella Gariazzo dell’86 e quella Bodano dell’88. Tra i vari interventi che costeranno 9,9 milioni sono previsti spazi verdi e una piazza tra Gariazzo e Bodano. Poco meno di 9 milioni serviranno per il complesso delle quattro Torri, le prime due costruite nell’80, la numero tre nel ‘90 per le forze dell’ordi - ne e la quarta nel 1996 per un totale di 460 alloggi che ospitano 1.840 persone. Qui è prevista la realizzazione anche di nuovi lotti residenziali. L’ultimo blocco è quello degli Anelli, quello chiamato Puddu realizzato nell’85, quello Bodano dell’88 a cui si sono aggiunti quello del ‘98 e il più recente del 2000. Tra gli interventi previsti per una spesa di circa 6 milioni di euro c’è la creazione di un passaggio tra le vie Schiavazzi e Utzeri. Gli obiettivi della fase 1 del Master plan sono quelli di garantire maggiore sicurezza ai residenti, la separazione degli spazi pubblico-privati e l’apertura di attività commerciali. Solo in seguito potrà arrivare la fase 2 che riguarda la messa a norma e in sicurezza dei circa 1.500 alloggi esistenti. M.Z.

PILOTIS NUOVI LAVORI PER TOGLIERE LE MURA

Una delle priorità del Master plan elaborato da Area è quella di offrire ai residenti del Borgo nuovo di Sant’Elia degli spazi privati ben definiti. Nel tempo la chiusura dei piani pilotis è avvenuta in modo dirordinato, favorendo il degrado e le attività criminali. Nel progetto dell’Agenzia regionale per l’edilizia agevolata c’è quello di creare spazi privati per i parcheggi e le cantine e allo stesso tempo aree pubbliche dove potranno sorgere attività commerciali e servizi, ora questo non è possibile in buona parte degli edifici per come sono stati realizzati.

RAMPE DEMOLIZIONE E SPAZI PIÙ SOCIALI

Tra gli interventi previsti da Area c’è l’eliminazione delle rampe nelle Lame. Un esempio che viene citato è l’accesso alla Lama Puddu dove una rampa di quaranta metri è un passaggio obbligato per i residenti. Nel Master plan è prevista l’abolizione di questo tipo di strutture che isolano gli appartamenti e complicano la vita sociale del quartiere. Al tempo stesso saranno realizzati parcheggi, anxche a due puani come nel caso del lotto D3 delle Torri in modo da lasciare più spazio per la vita di quartiere e creare spazi verdi e aree attrezzate per i bambini. Tutto per una reale riqualificazione di un quartiere isolato e lasciato a se stesso.