Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Da qui non ce ne andiamo»

Fonte: L'Unione Sarda
5 marzo 2012

Dentro i locali anche quattro bimbi. Lunghe trattative con la Polizia municipale e ferroviaria
 

Tre famiglie occupano un edificio delle Fds in viale La Plaia
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Hanno sfondato un muro dell'edificio qualche giorno fa, sono entrati dentro e nessuno si era accorto di niente, fino a giovedì. Tre famiglie, tutte con bambini piccoli, hanno deciso di occupare i locali delle Ferrovie dello Stato di viale La Plaia.
LE FAMIGLIE A sfondare il muro per entrare nell'edificio ci si sono messe anche le donne, insieme ai mariti. Questi ultimi, dicono, hanno deciso di non entrare e hanno lasciato mogli e figli (questi ultimi hanno dai 4 mesi ai quattro anni) al sicuro, con un tetto sopra la loro testa.
LE DONNE «Eravamo in affitto e pagavamo 450 euro al mese per una casa a Pirri - dice Veronica Norberti, 24 anni e un figlio - ma mio marito prende 650 euro mensili, non riuscivamo a vivere». Giada Melis ha 19 anni, un figlio, e risulta residente a casa dei genitori: «Prima mi ospitavano, poi sono andata via perché gli spazi erano piccoli e in tanti era impossibile convivere in modo sereno - spiega la ragazza - ho chiesto più volte aiuto al Comune, ma come risposta mi è stato detto che non avevano i soldi che chiedevamo perché ho la residenza a casa dei miei e mio padre ha un lavoro. Incredibile». Sandra, che preferisce non rendere pubblico il suo cognome, ha 23 anni, un figlio di 4 anni e uno di 8 mesi: «Siamo in affitto a Quartu - dice - ma lavora solo mio marito, e non ce la facciamo a pagare 500 euro ogni mese».
GLI UOMINI Ad aiutare le tre donne a entrare nell'edificio delle Ferrovie, ovviamente, c'erano i mariti, che dichiarano di non vivere ancora là dentro, e che ieri mattina erano fuori a parlare con la Polizia ferroviaria, intervenuta dopo esser venuta a conoscenza dell'occupazione dei locali: «È assurdo che questo edificio per anni sia rimasto abbandonato, e solo adesso che è stato occupato le Ferrovie si interessano della questione - dice uno di loro - noi vogliamo solo vivere una vita serena e dare un tetto alle nostre mogli e ai nostri figli». Tra l'altro le famiglie non solo vogliono rimanere a vivere in quei locali, ma addirittura sono disposte a ripulire l'intera area circostante, ora in condizioni precarie.
LA TRATTATIVA Quando le forze dell'ordine sono intervenute hanno provato a convincere le donne all'interno dell'edificio a uscire, ma non c'è stato niente da fare. A quel punto hanno dialogato per tutta la mattinata con i mariti nel piazzale davanti all'edificio, per cercare di trovare una soluzione. Ma le famiglie sono state chiare: da là non si muovono fino a quando non verrà trovata una sistemazione accogliente per i loro piccoli.
Giovedì sul posto erano già intervenuti gli agenti della Polizia municipale, che hanno preso le generalità degli occupanti e stanno procedendo con tutti gli accertamenti del caso.
L'EDIFICIO I locali di viale La Plaia sono abbandonati e si vede, ma dal punto di vista strutturale appaiono in discrete condizioni. A parte il piano terra, pieno di calcinacci e inutilizzabile, ci sono altri due piani, per un totale di almeno 15 stanze, con tanto di bagni. E poi c'è un ampio giardino, anch'esso lasciato in balia di se stesso. Resta da capire il motivo per cui le Ferrovie dello Stato per tutti questi anni non abbiano sfruttato la struttura.
Piercarlo Cicero