Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Edilizia in crisi, il patto di stabilità stritola i Comuni

Fonte: La Nuova Sardegna
2 marzo 2012

I sindacati delle costruzioni chiedono alla Regione di investire nelle infrastrutture



Nell’isola si sono persi negli ultimi tre anni 20 mila posti di lavoro

SABRINA ZEDDA

CAGLIARI.Ventimila lavoratori in meno e due mila imprese costrette a chiudere: la causa è il Patto di stabilità che stritola i Comuni. I sindacati delle costruzioni non ci stanno e chiedono alla Regione che si faccia parte attiva con il governo, perché i vincoli che impediscono agli enti locali di spendere siano superati. È la proposta di Fillea-Cgil, Filca- Cisl e Feneal- Uil per ridare linfa al settore. Nel triennio 2008-2011 in Sardegna il comparto ha perso 20 mila addetti, dopo che quasi due mila aziende si sono trovate costrette a chiudere per mancanza di commesse. Una situazione tra le peggiori e contro la quale i sindacati, con una delegazione composta da un centinaio di persone, scenderanno in piazza sabato a Roma, nella manifestazione nazionale del settore, che precede lo sciopero regionale generale in programma per il 13 marzo.
«Ogni euro investito nell’edilizia ne produce tre - dice Marco Foddai, della Feneal- Uil - E per ogni cantiere che viene aperto, si mettono in moto 47 settori merceologici». Numeri che da soli bastano per comprendere l’importanza del settore nell’economia: «L’attività edilizia concorre a formare il 10% del prodotto interno lordo- fa sapere Enrico Cordeddu della Filea- Cgil- Da sola rappresenta il 50% dell’intero comparto industriale. Se crolla, crolla l’intero sistema››. Considerazioni che pochi fanno, perché ‹‹noi siamo gli illustri sconosciuti di un settore invece molto conosciuto››, dice Renzo Corveddu della Filca-Cisl. Eppure le conseguenze della crisi sono pesanti: il tracollo dell’edilizia ha trascinato, per uno spaventoso effetto domino, gli altri settori a esso legati, da quello della produzione del cemento a quello lapideo: l’anno scorso a Sassari ha chiuso i battenti la Italcementi, mentre a Porto Torres hanno da poco bloccato gli impianti Sardalaterizi e Laterizi Torres. ‹‹Anche nella più rosea delle ipotesi - aggiunge Corvedu- La situazione non migliorerà neppure quest’anno: anzi, a livello nazionale, vi sarà un’ulteriore flessione dello 0,9%››.