Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Referendum, il ricorso delle Province

Fonte: La Nuova Sardegna
2 marzo 2012

I presidenti: «E’ una strada illegittima». I promotori: «Avete paura dei sardi»




CAGLIARI. Scoppia la guerra delle Province. Gli otto presidenti, riuniti sotto la sigla dell’Ups, hanno deciso di presentare ricorso al Tar contro i dieci referendum regionali già convocati per il 10 giugno. «La procedura - hanno detto - è del tutto illegittima». I promotori dei quesiti (quattro sono proprio per l’abolizione delle Province) hanno replicato: «Avete paura del voto dei sardi».
Il direttivo dell’Unione Province sarde, presieduta dal nuorese Roberto Deriu, ha deciso di ricorrere al Tar contestando la legittimità del decreto di indizione firmato dal governatore Ugo Cappellacci. Per l’Ups l’illegittimità del decreto «deriva dal fatto che è stato adottato in forza di una legge (la numero 20 del 1957) che non può essere applicata in quanto si riferisce all’articolo 32 dello Statuto sardo espressamente abrogato dalla legge costituzionale numero 2 del 2001 e va dunque considerata abrogata tacitamente, facendo venir meno la base giuridica».
La stessa legge costituzionale, ricorda l’organizzazione guidata da Deriu - ha attribuito le competenze di disciplina del referendum abrogativo alla cosiddetta legge statutaria». Che in Sardegna, dopo l’abrogazione da parte della Corte costituzionale, non c’è più.
«Una scelta sconcertante». Così il Movimento referendario, che ha raccolto 30 mila firme, ha commentato la decisione dell’Ups. «E’ chiaro - hanno detto i promotori, di cui Pierpaolo Vargiu è uno dei portavoce - che le Province dimostrano di non fidarsi affatto della volontà dei sardi di tenerle in vita e si illudono di essere meglio tutelate dai giudici e dagli avvocati. Insomma, hanno paura di essere travolte da una valanga di Sì che certificherebbe la sostanziale inutilità di enti che rappresentano soltanto centri di costo, che servono alla politica per creare nuova burocrazia e nuove reti di clientela e di assistenza».
Ha controreplicato Deriu: «Io ho paura solo di chi vuole picconare la democrazia in un contesto di illegittimità costituzionale e fuori dalle leggi. Siamo per le regole e vogliamo confrontarci serenamente sulle riforme e sul ruolo delle Province anche con il Movimento referendario».
Ha preso posizione anche la segreteria regionale dell’Italia dei Valori che ha raccolto le firme per proposte di legge di iniziativa popolare anche per l’abrogazione «di tutte» le Province. Il segretario Federico Palomba: «Le nostre proposte resterebbero in campo comunque, tocca al Consiglio regionale iniziare finalmente a legiferare sulle riforme».