Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Iva, Irap e Imu: vi odio

Fonte: L'Unione Sarda
22 febbraio 2012

Tra le tasse più indigeste anche Irpef, bollo auto e canone Rai
Gradini, ombra, matrimoni, funerali: così i Comuni fanno cassa


Quando lo Stato sente odore di idrocarburo è la fine: riempie il prezzo della benzina di accise. Idem quando si fa due conti sui proprietari di casa in Italia: l'85% è un dato elevato e se tassi per bene prime e seconde case, vuoi vedere che le entrate tributarie lievitano?
Se poi lo Stato si rende conto di aver spremuto indistintamente tutte le categorie (dipendenti, imprenditori, comparti, servizi e via dicendo), decide di alzare l'Iva. Che però è un'imposta indiretta perché non agisce sui redditi ma sui beni e servizi acquistati. E siamo punto a capo poiché oltre a colpire ugualmente tutti, arresta il circolo virtuoso produzione-investimenti-consumi, dunque rallenta l'economia (ma Monti sembra stia cercando di scongiurare l'aumento).
 

LE TASSE PIÙ ODIATE Iva, Imu, Irpef e Irap, accise sulla benzina, Tarsu e Tia, aggi esattoriali e canone Rai figurano nella top ten delle tasse più odiate (studio Krls Network of Business Ethics per l'Associazione contribuenti italiani). La Rai avrebbe voluto far pagare anche i proprietari di pc, tablet e smartphone, ma ieri ha dovuto fare dietrofront: pagamento non dovuto.
L'occasione fa l'uomo ladro e molte volte fa anche lo Stato ladro: quando c'è bisogno di soldi per far fronte a un'emergenza improvvisa, per placare sul nascere una protesta o per mettere una toppa a un buco di bilancio, si alzano le tasse. Tanto nel libro nero c'è sempre spazio per un nuovo balzello, basta inserirlo in manovra o “mascherarlo” in un decreto ad hoc.
SARDEGNA IN “OMBRA” Non ci facciamo mancare nulla. Ha generato il caos, in Sardegna, la tassa sull'ombra, imposta non solo a chi con la sporgenza della tenda da sole invade il suolo pubblico ma anche al commerciante che lo invade semplicemente con l'insegna che sporge. Fece scalpore, qualche mese fa, anche la tassa sul passaggio e sullo stazionamento degli yatch, che nonostante la partita ancora aperta (Passera starebbe cercando una mediazione per rivedere la norma) ha già creato il danno più temuto: lo spostamento delle barche altrove rispetto ai porti sardi.
 

LE TASSE PIÙ STRANE Sul territorio nazionale, poi, le stravaganze in materia fiscale si sprecano. Il fisco bussa alla porta perfino nei momenti più delicati, matrimonio e morte.
Già Confesercenti svelò come sposarsi in Campidoglio, a Roma, costi nel week-end 200 euro (conviene farlo nei giorni feriali, almeno c'è lo sconto di 50 euro) mentre in molti comuni per il “caro estinto” gli sforzi continuano anche dopo la morte. Esiste infatti una macabra tassa sul feretro, una sul morto (per il rilascio dei certificati) e una sui tumuli (il Comune di Torre del Greco, dice sempre Confesercenti nel bestiario delle tasse , ha rispolverato un'imposta per la manutenzione dei cimiteri).
E che dire della tassa sui gradini che alcuni Comuni chiedono a chi, proprietario di casa, ha gli scalini di ingresso sulla pubblica via? Anche per partecipare a un concorso pubblico si pagano le tasse, tanto che l'associazione dei commercianti l'ha rinominata “tassa sui disoccupati”. Nel 2012 la presenza impositiva su energia, benzina, auto è abnorme. Le sfide (quelle vere) di Monti, partono dal fisco.
Emanuela Zoncu