Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sei disabile? Niente casa

Fonte: L'Unione Sarda
22 febbraio 2012

La disperata ricerca di un appartamento da parte di una trentenne di Fonni
 

«Sentono la mia condizione, scartano la richiesta»
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AAA cercasi camera in affitto a Cagliari. Sembra facile? Non per Anna e per tanti altri che come lei sono costretti in carrozzina. Troppe barriere architettoniche rendono invalicabili gli appartamenti cittadini per i disabili. Quando va bene c'è una rampa iniziale di almeno cinque gradini non affiancati da montacarichi, che conduce all'ascensore; nella maggior parte dei casi, però, o il palazzo è sprovvisto di ascensore, oppure ne possiede uno talmente piccolo che la carrozzina entra soltanto se viene piegata. Un'impresa estenuante che, nel giro di pochi mesi, costringe i disabili ad abbandonare la ricerca e ad appoggiarsi ai propri cari. O, magari, all'idea di vivere e lavorare in città.
 

LA STUDENTESSA Anna, disabile dalla nascita, è originaria di Fonni, ha trentanove anni e da circa dieci vive a Cagliari, dove ha, prima, frequentato la facoltà di Psicologia e, poi, la scuola di specializzazione. L'Ersu ha sempre mostrato sensibilità nei suoi confronti e, nonostante la scuola per psicoterapeuta fosse privata, l'ente universitario le ha comunque concesso l'alloggio: ma ora che ha terminato il percorso di studi e vorrebbe lavorare, la ragazza non sa dove vivere. «Avrò contattato almeno i proprietari di una cinquantina di appartamenti liberi - racconta Anna - ma diventavano improvvisamente già occupati non appena menzionavo la mia disabilità. Salvo poi tornare disponibili quando a chiamare era una mia amica normodotata».
 

I QUARTIERI Nessuna differenza fra i quartieri bene di Cagliari e quelli di periferia notoriamente abitati da studenti universitari. In via Dante come in via Is Mirrionis nessun appartamento ha mai corrisposto alle esigenze di Anna: uno scivolo o un montacarichi per ovviare alle scale e un ascensore ampio abbastanza da accogliere la sua carrozzina. In pratica, Anna non riesce a trovare un tetto che le consenta di vivere e lavorare in città.
 

IL LAVORO Non può certamente dirsi più fortunata la ricerca di uno studio in cui svolgere la sua attività: le costruzioni perfettamente a norma sono rarissime in città, come pure quelle che pur non essendolo si sono, negli anni, adeguate. «Guido la macchina, ho la carrozzina elettrica, potrei essere meno dipendente dagli altri di quanto Cagliari non mi costringa ad essere» Quando Cagliari sarà veramente vivibile? «Solo quando comincerà a essere pensata a misura d'uomo, ma di tutti gli uomini, normodotati e non», chiosa Anna. «Perché le vere barriere, prima ancora di quelle architettoniche, sono mentali. E sono le più pericolose». E ancora in città, a quanto pare, sono lontane dall'essere superate.
Michela Seu