Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quei soldi rimasti nei cassetti

Fonte: L'Unione Sarda
22 febbraio 2012

I 37 milioni per il quartiere
 

michele ruffi
Non dite agli abitanti di Sant'Elia che Area, l'agenzia regionale proprietaria dei palazzoni di cemento armato con vista sullo spaccio, ha in cassa i soldi per ristrutturare buona parte degli edifici. Trentasette milioni in tutto: trenta della Regione e sette assicurati dalle casse dell'ex Iacp. E non dite agli abitanti di Sant'Elia nemmeno che questi fondi andranno - si spera presto - a finanziare un intervento pianificato nel 2005 e inserito poi in un protocollo d'intesa firmato da Regione e Municipio l'anno successivo ma mai ratificato dal Consiglio comunale.
Il piano prevedeva, e prevede ancora, la riqualificazione degli edifici dei complessi “Lame”, “Torri”, “Anelli” e “Del Favero”. Tanto per scendere nello specifico, verranno rifatti gli impianti degli appartamenti, sarà curato il verde pubblico e si cercherà di eliminare le decine di abusi edilizi che sono stati fatti dagli abitanti negli anni. Soprattutto, dicono i vertici di Area, si potrebbe pensare a un diverso utilizzo dei piani terra dei palazzi, che ora in gran parte sono stati trasformati in immensi open space del traffico di droga. Prima però l'agenzia regionale dovrà concordare l'intervento con il Comune ed è qui che il discorso si potrebbe impantanare, come è successo negli ultimi sette anni. Anche perché nell'aula di via Roma c'è chi chiede, anche nella maggioranza (la consigliera di Sel Marisa Depau ad esempio), che quei soldi vengano utilizzati per un intervento più radicale. Di demolizione e ricostruzione, tanto per essere chiari. Una rivoluzione che però comporterebbe non pochi problemi (il primo: dove ospitare le famiglie durante l'apertura dei cantieri) di realizzazione. Una previsione: non sarà facile trovare un accordo. Intanto, il quartiere continuerà ad aspettare.