Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

L’incontro con i familiari «Sta bene, canali aperti»

Fonte: Sardegna Quotidiano
21 febbraio 2012

ROSSELLA URRU

 

«Rossella Urru sta bene e stiamo lavorando per restituirla alla sua famiglia ». Sono le parole di Giorgio Napolitano al termine del colloquio con Graziano e Marisa, i genitori della cooperante di Samugheo rapita in Algeria il 23 ottobre dell’anno scorso. L’incon - tro riservato, al quale ha partecipato anche il governatore Cappellacci, è durato 45 minuti. Si è svolto all’Hotel Regina Margherita, diventato ieri il quartiere generale del presidente, prima della tappa istituzionale programmata nel consiglio regionale. Alla fine, Napolitano ha voluto rassicurare personalmente gli amici di Rossella che attendevano fuori dell’albergo, avvicinandosi ai ragazzi: «Posso rassicurare i genitori di Rossella», ha dichiarato il Capo dello Stato, «che l’ostaggio sta bene. Sono stato informato sulle sue condizioni e mi auguro che presto possa essere liberata. Stiamo lavorando in questa direzione», ha concluso. I giovani, soddisfatti, lo hanno ringraziato, sommergendolo di applausi. I genitori di Rossella, invece, accompagnati dall’altro figlio Mauro, hanno preferito non rilasciare nessuna dichiarazione, rispettando la riservatezza che li ha contraddistinti sin dall’inizio della vicenda. L’unico ringraziamento c’è stato per la delegazione arrivata da Samugheo, paese della giovane cooperante rapita. Per tutta la giornata di ieri, infatti, lo striscione con la scritta “Rossella libera”ha scandito le tappe della visita istituzionale di Napolitano. E i giovani hanno indossato sempre le magliette con il volto sorridente di Rossella e distribuito volantini con le sue foto. Sono partiti ieri mattina alle sette e mezzo dal piccolo centro in provincia di Oristano in cinquanta. L’obiettivo era quello di ricordare al presidente di impegnarsi perché Rosella torni presto a casa «sana e salva», come dicono tutti, «e non ci stancheremo mai di ripeterlo finchè Rossella non sarà liberata », promettono. Il sostegno alla famiglia della sequestrata da parte dei suoi amici comunque non è mai mancato. In questi lunghi mesi hanno tappezzato con i suoi manifesti tutti i muri del paese e si sono mossi per non far calare sulla vicenda il velo del silenzio. L’ultimo appello è arrivato da uno dei palcoscenici più importanti degli ultimi giorni: quello del Festival di Sanremo, attraverso la voce della comica sarda Geppi Cucciari. Rassicurazioni positive sono arrivate anche dal ministro degli Esteri Giulio Terzi. Tramite Twitter ha infatti garantito che «l’Uni - tà di Crisi è in contatto con i familiari ed è impegnata fin dall’inizio per la liberazione di Rossella Urru». Ma ha anche precisato che «il riserbo è d’ob - bligo per la soluzione positiva di tutta la vicenda». F. O.

IL SEQUESTRO

ALGERIA, NOTTE DEL 23 OTTOBRE

Rossella Urru viene inghiottita nel nulla nella notte tra il 22 e il 23 ottobre del 2011. Alcuni giorni dopo si scopre che è stata rapita in Algeria insieme a due colleghi spagnoli. Lavorava per la Ong “Comitato internazionale per lo Sviluppo dei Popoli”e da due anni coordinava un progetto della comunità europea nel campo profughi Saharawi di Rabouni, nel territorio di Tindouf (Algeria) tra i profughi fuggiti da guerra e miseria. Si occupava dei rifornimenti alimentari e della loro distribuzione, con particolare attenzione alle necessità di donne e bambini. Secondo Khatri Addouh, presidente del parlamento saharawi, sarebbe detenuta in Mali al confine con il Niger in mano ad un’organizzazione terroristica. Il sequestro è stato rivendicato dal “Movimento Unito per la jiahad in Africa”, scheggia impazzita di Al Qaeda alla ricerca di visibilità internazionale. Il 12 dicembre un giornalista dell’Afp vede un video grazie un mediatore coinvolto per la liberazione degli ostaggi: lì c’è Rossella, è viva. È la sua ultima immagine ripresa dai media.